sabato 24 maggio 2008

Inaki Ochoa de Olza, il Messner spagnolo

purtroppo quando si entra nel mondo deell'alta quota, ci si abitua un po' alle notizie di uomini che muoiono o che riportano gravi congelamenti sulle montagne. Se ne parla tranquillamente a tavola tra una birra e una bistecca senza la minima preoccupazione o perdita di appetito (come ad esempio e' successo ad Ester, l'amica spagnola che ci ha accompagnato al BC). Forse anche un po' per esorcizzare questo tipo di avvenimanti che sai che ti possono capitare in qualsiasi momento. Inaki era un forte hymalaista con piu' di venti anni di attivita' su queste montagne e ben dodici ottomila all'attivo. Tantissima esperienza quindi che pero' non e' bastata a cambiare il suo destino. Io lo conoscevo poco, ma nei pochi e fugaci incontri avuti con lui mi ha subito trasmesso quella sensazione di forza sicurezza e serenita' propria dei GRANDI. Per questo voglio unirmi al coro dei tributi di stima e affetto che stanno arrivando da tutto il mondo alpinistico.
Ciao Inaki, si sentira' la tua mancanza
cala

venerdì 23 maggio 2008

ADDIO INAKI

Scampoli di trekking





scampoli di trekking



scampoli di trekking



scampoli di trekking


fine

Di nuovo a Kathmandu, inizio e fine di ogni spedizione, ogni fatica sogno ed avventura.
Il trekking di rientro e' stato fantastico: paesaggi meravigliosi, abbiamo superato un passo, il Lakya La di 5140 mt in mezzo a nubi che andavano e venivano ma che sempre purtroppo coprivano le alte montagne circostanti, e che alla fine hanno deciso di trasformarsi in bufera proprio sul colle. I paesi incontrati di nuovo da viaggio nel tempo , mangiando in cucine fumose con la gente del posto e dormendo ammassati in stanzoni su scomode stuoiette. Per fortuna la compagnia si e' rivelata piacevole (i tedeschi della spedizione Dav Summit)e ha aiutato ad alleviare la fatica: circa dieci ore di camminata al giorno con zaini pesanti sulle spalle perche' tanto per cambiare abbiamo avuto problemi coi portatori.
Ho vissuto questo trekking di rientro sempre un po' come in trance, pensando e ripensando continuamente a quello che e' successo sul Manaslu. Come mai sto tornando indietro senza cima? Era sicuramente alla mia portata, e adesso sono in forma come non mai. Bastava partire e fare quello che mi riesce meglio da sempre: camminare e soffrire. Soffrire e non mollare. Passo dopo passo fino a quando non c'e' piu' niente da salire. Ma e' andata cosi'. Quel giorno, il 13 il vento era troppo forte. Thomas Lammle ha detto che nessuno sarebbe potuto arrivare in cima quel giorno, e perche' non credere a un uomo con tanta esperienza? Non avevo tenda al c4, quindi non potevo aspettare li' un altro giorno per un secondo tentativo. Ho preferito scendere d'un fiato fino al BC per poter riposare e provare di nuovo qualche giorno piu' tardi con un secondo tentativo. C'era la motivazione, il tempo e almeno altre due spedizioni avevano tempo quanto e piu' di me: gli olandesi e i colombiani. Non c'era motivo di aspettarsi una fuga generale come e' poi avvenuto.
Ho commesso degli errori tattici e sicuramente ne faro' tesoro. Il Manaslu e' una montagna tosta e pericolosa, il solo nominarla fa venire la pelle d'oca a molti alpinisti, e non e' assolutamente detto che quando ci tornero' faro' sicuramente la cima. Pero' bellissima. Un pezzo del mio cuore e' rimasto la' a 7780 mt. Adesso posso solo dire di avere vissuto un'avventure da hymalaysmo epico, di quelle che leggi sui libri, con ore di traccia da battere, seracchi precari, bufere di neve, congelamenti, uomini che muoiono, grandi cavalcate e ritirate roccambolesche. Mi sento molto stanco ora, ma anche piu' ricco dentro. Piu' capelli bianchi, piu' saggezza... forse... . Niente cima, ma dopotutto quello che conta non e' l'arrivo ma il cammino che si compie per arrivarci no? Il problema e' che ci devi arrivare all'arrivo... .
Ebbene si, credo che questa sia la fine. Mio malgrado sono costretto a scrivere la parola fine su questa avventura. Lieto di invitarvi alla mia prossima voglio ringraziare gli amici che mi hanno sostenuto e rincuorato tramite i messaggi, grazie mille, mi siete stati di grande aiuto, la mia bambina che anche lei ha voluto essermi vicina con questo sistema, e Priska, sempre mia confidente al termine di ogni fatica. Ringrazio inoltre il negozio Skialp di Cuorgne nella persona di Simone Dallera per il materiale fornitomi, specialmente per gli sci che si sono rivelati molto utili e perche' no, di grande divertimento in alcuni momenti con la neve che si alzava leggera fino alla vita.
Ringrazio ancora Javier Campos, mio compagno in questa avventura e nuovo amico, e saluto tutti gli amici conosciuti al BC.
A tutti un grande abbraccio e un arrivederci alla prossima
Adesso vado ad affogare nella birra, grande ricostituente di sali minerali:-)
FINE CALA

giovedì 22 maggio 2008

Cala a Kathmandu

Domani dopo un viaggio che durerà 8 ore su un bus, Cala approderà a Kathmandu.
In questa settimana ha dovuto affrontare lunghe ore di trekking e l'attraversamento del Larkya Là per raggiungere il fondo valle.
Ha viaggiato senza portatori e con un zaino di 20 kg sulla schiena ,a quanto pare infatti i porters non hanno voluto attraversare il passo e hanno deciso di ripercorrere la via di salita fino ad Arughat e poi Kathmandu.
Non sapendo dunque quando arriveranno i bagagli ( e se arriveranno!) Cala non può ancora programmare il volo di rientro in Italia, al momento rimane ancora il 1° di giugno!
Da domani potremo finalmente leggere i suoi pensieri...
Tashi delek

venerdì 16 maggio 2008

Cala a Sama - si rientra

Sfumata l'idea di tentare una seconda volta la vetta, il Cala rammaricato è partito sta notte da solo per smontare i campi alti.
Dopo alcune ore di cammino, non totalmente ripreso dalla fatica dei giorni precedenti è dovuto rifugiarsi nella tenda vuota del Campo 1 " Non avevo più forze e non riuscivo a scaldarmi, mi sono coperto con lo zaino e ho acceso il fornelletto per trovare un pò di sollievo, ho veramente rischiato di rimanerci! "Così ha commentato al telefono questa mattina.( ora italiana )
Appena ha incominciato ad albeggiare ha smontato il Campo ed è sceso al Campo base e poi a Sama " E' incredibile come si sentono i pofumi di terra e di fiori dopo 23 giorni sulla neve e in quota,che bella sensazione!".
Ora si fermerà due giorni qui, il tempo necessario per trovare i portatori e organizzare il ritorno che si effettuerà attraverso il Larkya La e poi nella Valle dell'Annapurna.
Tashi Delek

giovedì 15 maggio 2008

Dal diario di Cala.







Sono le 21,00 gli ultimi preparativi e come deciso parto alla vetta del Campo 4, 7440 metri. Tutti gli altri sono già là, il termometro segna -13 e scenderà fino a -15 in poche ore prima di congelarsi.Subito mi accorgo che forse ho sbagliato strategia: credevo di poter procedere veloce su una traccia già battuta, mentre la nevicata quotidiana l'ha completamente coperta. Affondo nella neve fino al ginocchio su un muro di 35°, dopo 150 metri di dislivello devo affrontare alcuni passaggi tecnici e superare seracchi di ghiaccio blu. E poi di nuovo nella neve fino al ginocchio.
La mezzaluna che fino ad allora mi aveva tenuto compagnia ulluminandomi la strada scompare e sono costretto ad accendere la frontale. Adesso sono proprio solo con me stesso e i miei pensieri, e l'orologio che segna il tempo inesorabile, sembra che cambi il quadrante dei minuti mentre quello della quota rimane immobile.
Piano piano faticosamente arrivo a quota 7400 ( il C4 è a quota 7440), affronto un traverso a destra molto pericoloso. A un certo punto vedo qualcosa davanti a me, guardo meglio ed è un cadavere tutto raggomitolato, con il teschio all'ingiù e una mano a falangi aperte rivolte verso l'alto e me, che sembra darmi il benvenuto al Campo 4. Il ghiaccio lascia spazio a uno spiazzo di roccia e neve disseminato di tende nuove e vecchie a brandelli.L'atmosfera è surreale, il posto è quanto più lontano dalla natura umana io abbia mai visto. Guardo l'ora e sono le 2,15. Porca miseria cinque ore anzichè le tre che avevo previsto e in più con un dispendio di energia decisamente maggiore. E adesso il vento è molto forte. Alcune tende ballano come se dovessero saltare via da un momento all'altro. Sono solo, alcune persone vagano per il C4 come zombi senza dare l'impressione di voler partire,altri sono in tenda, tutti gli altri già andati.
Io non conosco la strada. E' notte e non sono mai stato qui prima d'ora, e non so neanche in che direzione è la cima. Vedo due, tre luci in lontananza, per qualche istante nella tormenta, e decido di andare in quella direzione facendo attenzione a dove metto i piedi. Sono circondato da un vero e proprio mare di ghiaccio blu. Bisogna fare attenzione a come mettere i ramponi perchè un passo falso chissà dove mi farebbe scivolare. Guardo l'ora ho percorso 80 metri in un ora. Sono le 4,45 e mi dico che devo darmi una mossa. Per fortuna il percorso s'inclina e riesco a guadagnare dislivello. Il vento si rafforza sempre di più e adesso le dita delle mie mani mi accorgo che sono vicine al punto di congelamento, mi avvicino faticosamente a un seracco che offre un minimo di riparo e mi cambio i guanti. Mi ricorderò sempre l'incredibile sensazione di ritono alla vita delle mie dita. Intorno a me ci sono delle persone, uno vomita e dice che torna indietro, una donna si rivolge al suo sherpa, che è lì immobile e impassibile, dice che è stanca e torna indietro, ad un certo punto noto che c'è il bulgaro e poi non lo vedo più. Io tiro fuori la picozza e continuo. Adesso la parete si fa più inclinata 45° e inizia ad albeggiare, guardo su e davanti a me ci sono i tre colombiani, in poco li raggiungo e alle 5,00 , 5,15 sbuchiamo sul plateaux sommitale in tempo per vedere l'alba, qui infuria una vera e propria tempesta. Impiego venti munuti per tirare fuori la telecamera e riprendere un minuto. Bisogna stare attenti a non essere trascinati via dal vento. Faccio ancora qualche passo verso la cima ma è ancora molto lontana: sono a quota 7780, il plateux è lungo e poi la parete s'inclina di nuovo per 400 metri. Vedo i colombiani davanti a me che tornano indietro, penso che sono 8 ore che fatico e me ne mancano più di 4 circa, nella bufera e solo, e in più non posso neanche tornare al Campo 4 perchè non ho tenda lì. Devo per forza tornare almeno fino al C3 e in più si stanno avvicinando nuvole nere minacciose, così mio malgrado giro i tacchi e incomincio la discesa che mi porterà fino al BC, sono le 5,30 e s'infrange un sogno : le lacrime si ghiacciano sulle guance e s'uniscono al blocco di ghiaccio che sono diventatii miei baffi! Ma non c'è tempo per quello ora. Bisogna tirarsi fuori da quell'impiccio, fasci di neve scorrono super veloci sulla superficie di ghiaccio blu, sciare neanche a parlarne, testa bassa e giù.
Questa notte compirò un ultimo atto da uomo vinto ma non rassegnato.Un ultimo tributo alla montagna.
( Cala )


FOTO 1 = C3 da dove sono partito
FOTO 2 = mia faccia al momento della rinuncia
FOTO 3 = Più o meno il punto più in alto dove sono arrivato. La cima sullo sfondo.
FOTO 4/5 = Mare di ghiaccio
FOTO 6 = Mia faccia all'arrivo dopo 17 ore in alta quota

martedì 13 maggio 2008

Cala rinuncia alla vetta del Manaslu

A 300 metri dalla vetta del Manaslu Cala è costretto a rinunciare e fare dietro front.
A quota 7800 metri sul plateaux sommitale Cala si arrende, non c'era più tempo, l'alba stava spuntando e il tempo era da inferno, vento gelido, neve e grandi minacciose nuvole arrivavano dalla cima.
Non è deluso Carlalberto, essendosi spinto più in alto di qualunque altro questa notte, dice che non era possibile proseguire oltre, sarebbe stato troppo rischioso, senza contare che lui non aveva nemmeno il campo 4 montato dove rifugarsi in caso di una violenta bufera durante la discesa.
Infatti ieri è partito dal campo 3 a quota 7000 metri alle 21,00 di ora nepalese, mentre Javier e un ragazzo bulgaro alla mattina erano saliti per montare un campo 4 a 7400 metri per poi partire a mezzanotte " Preferisco così, ha detto Cala, così oggi mi sono riposato, ho mangiato e ora mi preparo l'acqua!Non avevo voglia di portare la tenda e tutto il materiale a 400 metri da qui, questa sera parto e faccio tutto in un colpo solo".
Ora si trova al Campo Base, sicuramente non ci sarà un altro tentativo per Javier che ritiene "Finita la sua spedizione!"Cala invece non si pronuncia, ora vuole solo recuperare le forze...intanto le tende sono rimaste con tutto il materiale su in quota " Non si sa mai...dovesse cambiare il tempo, forse in velocità potrei ancora provare a salire per un secondo tentativo".

sabato 10 maggio 2008

Cala al Campo 2

Oggi Cala ha raggiunto il Campo 2 sempre sotto la neve!
Prevede che dovrà allestire altri 2 campi in stile alpino prima di raggiungere la vetta a causa delle condizioni climatiche e della via difficile da percorrere e completamente da tracciare.
Quel poco di sole che c'è stato questa mattina gli ha dato fastidio sul viso che dopo le ustioni della scorsa settimana è molto delicato e sensibile.

SUMMIT DAY PREVISTO IL 13 MAGGIO
In bocca al lupo!
Tashi Delek

giovedì 8 maggio 2008

altre foto



Foto 1 = Colle nord
Foto 2 = Campo 2

7-8 maggio ( Pezzi di Diario )





7/05/08

H 9:52 il sole e’appena stato coperto da dense nubi cupe che salgono dalla valle. Questa mattina ci siamo svegliati con un cielo azzurro e sole accecante. Una bella sorpresa dopo due giorni di nuvole, nebbia e neve. Questi sono i momenti peggiori per me. Riposo forzato al BC quando con la mente vorrei essere in azione: non importa dove se a faticare per la cima, lavorare per il barzar o organizzare la capanna. Questa notte ho sognato tutta la notte di salire in cima e di scendere con gli sci e di come fare per smantellare i campi alti. Comunque sembra che partiremo tutti il 10(anche se le previsioni non sono piu’tanto belle…oggi all’8/05). Altri due giorni di riposo forzato. Mi rendo conto pero’di averne bisogno: oggi mi sono svegliato piu’stanco di ieri e tutti le herpes sul labbro inferiore sono un disastro. Anche l'ústione sotto l’orecchio sinistro ha bisogno di qualche tempo per migliorare. Eh si, questi giorni di lavoro in quota hanno lasciato il segno. Anche i pantaloni noto che mi stanno piu’ larghi.

Adesso cerco di tenere duro. I pensieri spaziano da Priska ad Alice, Pragelato e ovunque fuori da questo BC dove ormai tutto mi da’ noia: nevica tutto il giorno e mi da’ senza pensare che e’ tutta neve ottima per sciare; questa mattina ci sono state due ore di sole con paesaggi magnifici, e il sole mi da’ noia: mi brucia la faccia e mi fa sudare se mi ritiro in tenda. Adesso h10:08 ha ripreso a nevicare.

Comunque qui il posto e’meraviglioso e la spedizione e’ completamente diversa da quella mia precedente al Cho Oyu. Qui ogni metro te lo devi guadagnare, anche la speranza di salire con uno zaino leggero in velocita’ e’stata ormai abbandonata. Nessuno ti apre la via, la neve e’profonda e c’e’ ancora una sezione sopra i 7000 m da attrezzare. La nostra tattica sara’ quella di partire dal c2 con una tenda nello zaino e salire sempre il piu’ possible, fino ad arrivare, probabilmente in due giorni, a una quota compresa tra i 7100 e i 7400, dove inizia il plateau sommitale che porta con pendenza costante fino alla cima. Da qui partira’ il nostro tentative di vetta. Io poi cerchero’ di scendere in un colpo solo dalla cima fino al bc con gli sci. Vedremo se ne avro’ la forza. Tutto e’ pronto, tutto il materiale e’ al c2 e le previsioni danno(davano) due giorni il 14 e il 15 di vento debole in quota. Vedremo.

8/05/2008

Oggi e’ l’08/05 e sono le 10:40. la mia faccia e’coompletamente ustionata e perde i pezzi. Proprio adesso qui di fianco stanno tenendo una riunione per la tattica di salita. Sembra che tutto rimanga come ho scritto. Si parte il 10. i tedeschi non hanno tempo per aspettare. Mi manchi tanto, specialmente questa notte. Ciao ammmmmore

Ciao, adesso e’ arrivato anche il capo giapu e sembra che anche lui parta gli stessi nostri giorni. Buono perche’ ha un sacco di sherpa.

Ciao ammore

Calasherpa dal Manaslu

Foto 1 = Ustioni
Foto 2 = Neve al BC
Foto 3 = Sciare a 6800 metri
Foto 4 = Sul Seracco

martedì 6 maggio 2008

6850 metri SOLO SUL TETTO DEL MONDO

Cala al telefono " Che stanchezza, sono distrutto ma molto felice. Questa mattina mi sono svegliato al campo 2 e sotto di me c'erano solo nuvole, tutta la valle del Manaslu coperta di nuvole fino al Campo1. Ho deciso ugualmente di andare un pochino in su, con le pelli di foca. Sprofondavo nella neve fresca, e dopo tanta fatica ho raggiunto il colle nord a 6850 metri. Che sensazione, c'ero solo io su tutta la montagna, nessuno era ancora salito così in alto! Uaoh...il Manaslu da lassù è proprio bello!
Non ho continuato perchè stava arrivando la bufera, ho impiegato un' ora a scendere perchè dal Campo 1 ho dovuto togliere gli sci e proseguire a piedi, non c'era visibilità e tirava vento!
Ora ho mangiato e mi sento meglio, per due giorni starò al campo base per recuperare e attendere una finestra per provare la vetta, non mi resta che attendere il bel tempo!"
(Cala)

domenica 4 maggio 2008

Neve,neve e ancora neve!

Cala oggi ha raggiunto il Campo 2 sotto una bufera di neve e tracciando da solo...4 ore e mezza dal Campo 1 gli hanno tolto le forze, in più arrivati al campo hanno trovato le tende semi sommerse dalla neve!
Questa notte si fermerà lì poi domani scenderà in quanto le previsioni danno 5 giorni di brutto tempo e ...NEVE!!!
Ancora nessuno ha raggiunto il Campo 3 , la spedizione commerciale giapponese ha posto un campo a 6800metri! Insieme a Cala al campo 2 al momento c'è Javier, un cazaco fortissimo al suo 11 ottomila ( 31 anni ) e due colombiani arrivati da poco! Come dice Cala " i più determinati e forti! "
L'ho trovato concentrato e rilassato, in qualche modo rassegnato a questo tempo che non dà tregua, è molto importante in queste situazioni non lasciarsi prendere dallo sconforto e mantenere il morale alto!

Per gli amici spagnoli : Javier acquista forze ogni volta che sale in quota, sembra che faccia meglio per il suo corpo! Non ha avuto alcun problema ai piedi per il freddo ed è molto determinato!
Ester invece si annoia un pò al campo base da sola sotto la neve...la capisco!!!
Tashi delek

sabato 3 maggio 2008

Lettera di Cala e foto dai campi




Ciao amore,

Oh se mi manchi !

Qui al BC ieri ha nevicato tutto il giorno, dale 9:00 fino a notte inoltrata.

E’ una situazione un po’strana, o forse e’normale qui. Oggi e’il decimo giorno che siamo arrivati, e abbiamo gia’allestito il C1 e il C2, e dormito anche una notte al C2. Oggi partiamo per dormire una notte al C1 e forse, se il tempo lo permette, un'ltra notte al C2, e poi portare materiale su verso il C3 e tornare a dormire al BC. Col programma siamo piu’avanti di quasi tutte le spedizioni qui al Manaslu. Solo gli olandesi sono un po piu’avanti e credo ormai pronti per provare la vetta, anche se anche loro non sono andati oltre il C2 a 6400 mt. Non mi ricordavo che un 8000 fosse un assedio e bisogna essere forti anche di testa, bisogna avere pazienza.

Il problema degli sherpa e’stato che un gruppo di 4 o 5 di loro si e’messo d'ccordo per spillare a noi “ricchi”occidentali qualche centinaio di dollari (e non escludiamo che anche Domaijin fosse coinvolto). Avevano gia’spillato ai tre colombiani appena arrivati 300usd rilasciando addirittura una ricevuta. Quando Thomas, il leader dell 'Ámical lo e’venuto a sapere, non ci poteva credere, perche’ quegli sherpa lavoravano per lui la maggior parte, e l ámical li paga molto bene, cosi’cé’rimasto molto male, ha restituito I soldi ai colombiani e fatto il cazziatone ai suoi sherpa. Pero’il fatto e’che ormai l’hymalaya e’cambiato e gli sherpa sono diventati mercenary fannulloni che non fanno niente se non pagati. Non hanno piu’lórgoglio di una volta e non si riesce piu’ad instaurare un rapporto di amicizia e fiducia. Almeno cosi’ho avvertito qui: ormai ci vedono solo come dei dollari che camminano a cui attingere il piu’possibile. Spero di sbagliarmi e che sia stato solo un episodio circoscritto… . comunque ora e’ tutto chiarito e Dawa, il principale responsabile, sta partendo con lámical.

Mi manchi un sacco...
Io sto bene , ho gia’sciato dal C2 fino al BC . Nessun altro.

Ieri fatto festa con I tedeschi dell ámical per loro ultima sera, comunque passato bella srata diversa e bevuto anche un po’. Un bel diversivo. Oggi pero’si ritorna alla montagna.

Ciao ammmmmmmore a presto."
FOTO 1 = Campo 2
FOTO 2 = Cala al Campo 1
FOTO 3 = Tenda di Cala al Campo Base

giovedì 1 maggio 2008

Nottata da incubo

Dopo l'estenuante fatica Cala non ha trascorso una bella nottata al Campo 2, mal di testa,tempesta con fulmini e tuoni non gli hanno permesso di riposare serenamente e recuperare le energie.
Nonostante la forza che mancava ha tentato di salire un pò verso il Campo 3 ma 40 metri gli sono bastati per capire che non era ancora il momento giusto.
Dopo 1 ora di difficile discesa con gli sci , con una mezza caduta in un crepaccio, e la ripresa di una meravigliosa slavina vicino a lui, ha raggiunto la tenda.
Ora si trova al Campo Base, la neve in discesa era difficile e crostosa ma è comunque soddisfatto della sua prestazione, si fermerà qui oggi e domani per un meritato riposo e poi salirà per montare il Campo 3 e se il bel tempo e le forze lo permetteranno magari anche in vetta.
" Non siamo ancora pronti, ci manca ancora una buona settimana di acclimatamento, certo che se riuscissimo già a salire sarebbe meraviglioso! " Così mi ha detto oggi con la voce un pò rotta per la fatica.
Al momento al Campo Base la spedizione tedesca ha rinunciato a salire e si prepara per ritornare a Kathmandu, avevano previsto il ritorno in elicottero ma a causa della dell'arrivo della fiaccola sull'Everest sono stati bloccati tutti i voli, anche nell'area del Manaslu.
E' arrivata però una spedizione di 5 giapponesi e 2 cazachi...
Un fatto non molto piacevole ci ha stupito, gli sherpa che stanno preparando la via per la spedizione Olandese hanno sgarbatamente chiesto del denaro a Cala e Javier per poter passare sul loro tracciato, sia Cala che Javier hanno trovato insolito il modo con cui questi hanno inoltrato la richiesta, un modo che non appartiene alla pacifica popolazione Sherpa! Ovviamente loro sono pagati dal gruppo che gli ha ingaggiati e non succede mai che richiedano denaro ad altri alpinisti e soprattutto che si rivolgano con questi toni. Onde evitare inutili e non proficue discussioni Cala e Javier si stanno informando per capire come risolvere questo malinteso...
Conoscendo lo spirito gioioso e l'animo pacifico del Cala credo che siano stati veramente trattati male...è un mondo che sta cambiando e sicuramente assisteremo sempre di più ad aventi simili ( Nonostante questo siamo tutti d'accordo sul fatto che gli Sherpa d'alta quota debbano essere tutelati e pagati di più rispetto ad ora! )
Due giorni di sonno tranquillo anche per me che attendo sue notizie...

Tashi Delek amore e forza che il mal di testa passerà!

Per Alice : papà mi ha detto di dirti che ti pensa tantissimo e che gli manchi...appena riesci mandagli un messaggino che ha bisogno di avere tue notizie!=)