sabato 15 ottobre 2011

Alcune foto

Prendete una scatola di spilli, versateli nelle vostre scarpe e poi infilatevele. Questo e' il dolore che sento da una settimana a questa parte a tutte le mie dita... . Per fotuna adesso mi sembra stia migliorando, moooolto lentamente ma migliora. Tra un bagaglio e l'altro ho trovato il tempo di scrivervi due righe: sono ancora a Kathmandu, in questo momento sono le 10:20 e alle 20:05 partiremo per tornare in Italia. Adesso mi piacerebbe mostrarvi alcune foto e raccontarvele:
Vi presento Nima Gyelzen, il nostro sherpa, di poche parole ma con un fisico bestiale
Qui e' dove sono scivolato procurandomi escoriazioni ed una forte botta al ginocchio e alla mano perche' era un posto mlto scivoloso ed io ero sovrappensiero...

Questa la nostra tenda al c1 liberata dalla neve dopo la fitta nevicata

panorama dal c1

panorama dal C3
La cresta finale e la cima. foto by La Terra

appena arrivati al BC dopo la cima

Appena entrato in tenda

La stanchezza durante il trekking di ritorno

giovedì 13 ottobre 2011

rieccomi a Kathmandu

ciao a tutti,
eccomi finalmente di nuovo a scrivervi direttamente. Sono a Kathmandu gia' da tre giorni, e mi scuso per il ritardo, ma un po le commissioni, un po le visite mediche per i piedi e un po' i festeggiamenti, mi hanno tenuto molto impegnato.
Da quando abbiamo fatto la cima, non abbiamo avuto tanto respiro: il 4 mattina siamo arrivati in cima alle 10:00 e poi siamo ridiscesi fino al C2, il giorno dopo siamo arrivati al BC alle 12:00 e ci hanno informato che l'indomani mattina sarebbero arrivati i portatori per sbaraccare il campo e portare tutto a Sama Gaon. Una cosa un po' inconsueta. Di solito dopo la cima si fanno sempre uno o due giorni di riposo prima di iniziare il trekking di ritorno. Purtroppo quest'anno c'erano problemi di concomitanza con la partenza di spedizioni piu' grosse, e abbiamo dovuto anticipare la nostra partenza. Cosi' il tempo di mangiare una porzione quadrupla di pasta e patate fritte, e subito a fare i bagagli per la partenza dell'indomani.
Il 6 partiamo verso le undici dal BC, poi breve tappa a Sama e poi inizia la nostra cavalcata verso Arugat, il termine del trekking. Dita dei piedi doloranti al limite della sopportazione, zaino in spalla e via a camminare. Il primo giorno camminiamo cca sette ore, gli altri tre dodici. arriviamo sempre a notte fonda con le frontali accese. Siamo in tre: io Marco e Simone La Terra. I primi giorni parliamo un sacco e facciamo un sacco di battute, siamo galvanizzati dalla cima. Poi, man mano che percorriamo chilometri, la stanchezza ed il dolore tremendo alle dita dei piedi per me e Simone ci fanno parlare sempre di meno e Marco inizia a lamentarsi di ogni piccolo dolore. Ci rivela anche che da giovane in vacanza il suo soprannome era "lamentos", ed ora capiamo il perche':-). In totale percorreremo cca 120 km.
Il 9 ottobre arriviamo a Sotikola dove recuperiamo un fuoristrada che ci porta prima ad Arugat dove ceniamo e poi continuiamo per Kathmandu. Nove ore di fuoristrada scomodo, tutti incastrati con gli sherpa di alcune spedizioni che abbiamo riincontrato durante il cammino. Un'altra prova di resistenza... . Alle cinque del mattino finalmente raggiungiamo l'albergo in Kathmandu.
Adesso eccomi qua a scrivervi dalla capitale.
Del giorno della vetta, il resoconto e le emozioni, vi voglio scrivere in un secondo momento.Ora vi spiego solo di come e' fatta la vetta del MAnaslu: la parte finale per e composta da un canale di cca 45 gradi che porta alla rock tower, una prima cima, qualche metro piu' bassa della cima vera e propria, ma che e' gia' considerata cima. Da qui bisogna percorrere una sottile cresta affilata di qualche centinaio di metri per raggiungere il punto piu' alto dove ci si sta al massimo in due. Molte volte questo tratto e' impraticabile perche' troppo instabile e pericoloso e cosi' viene considerata cima anche solo la rock tower. Quest'anno siamo riusciti ad arrivare alla cima vera e propria, pero' abbiamo dovuto lasciare gli sci alla rocktower perche' c'era molta gente e avremmo dovuto fare aspettare molto le cordate di quelli che ci seguivano se avessimo voluto sciare dalla cima, cosi', nostro malgrado, abbiamo calzato gli attrezzi (io gli sci e Marco la tavola) dalla rock tower. Per me le prime quattro curve dalla cime nel canale sono state motivo gi gioia infinita. Si realizzava un sogno, un progetto iniziato tre anni fa che non si e' concluso allora forse per mia inesperienza, e i cui sviluppi mi hanno procurato una malattia che ha rischiato di troncare la mia carriera hymalaiana.E' difficile descrivere quelle sensazioni, la stanchezza non c'era piu' e la concentrazione (la neve non era facile e alla fine 45 gradi a 8100 mt sono impegnativi)pero' non mi assorbiva completamente, lacrime certo uscivano dai miei occhi, proprio come tre anni fa, ma questa volta non erano amare ma avevano il sapore dolce del miele e della soddisfazione... cacchio, stavo sciando a 8000 metri. Un sogno ad occhi aperti!!! Adesso vi faccio vedere un po' di foto. Le prime. Ne seguiranno molte altre. Stay in touch.
ps per tranquillizzare tutte le persone a me vicie, non vi preoccupate, ho consultato ben due medici diversi e sembra che anche questa volta portero' a casa tutte le mie dita :-)
Namaste




mercoledì 5 ottobre 2011

Cala al base! Prima discesa italiana integrale con gli sci!

Dita dei piedi compromesse, ora cala si cura al campo base"colpa degli scarponi da sci troppo freddi" commenta " pare nulla di grave ma dobbiamo aspettare il decorso" tanto freddo e tante emozioni " e' stata durissima!
Partiti prima di tutti dal C4 cala e Marco hanno raggiunto insieme gli 8163mt del Manaslu,molto stretta la punta che gli ha costretti a assicurarsi alle picche per la foto di rito insieme " Non sono riuscito a telefonare a nessuno dalla cima perché la batteria del satellitare era scarica, ho subito infilato gli sci e sono sceso! E' stato emozionante e tanto faticoso!"
Dopo aver trascorso la notte al C2 sono scesi fino al base con i mezzi, la prima discesa italiana con gli sci per cala e la prima al mondo per Marco!".
Domani si organizza il ritorno
Con il Manaslu in tasca!
Da ora in poi la parola passa a cala!
Namaste'

martedì 4 ottobre 2011

Cala al C2

Stremato cala ripOsa al C2!!discesa dalla vetta al C2 con gli sci! Tanto freddo ma anche tante emozioni!
Grande Cala!

Cumbre!!!

Cima fatta!!!non si di più se non che stanno scendendo!:)

lunedì 3 ottobre 2011

Cala a 7440 - Notte della cima!

Cala ha raggiunto il campo4 a 7440 mt, molta fatica e freddo ma buonissime condizioni fisiche e mentali. Solo un sms per risparmiare batteria e dirmi che sta notte dalle 2 alle 4 partiranno per il primo tentativo di vetta. Qualche fiocco di neve ma poi il sole è tornato sul campo a scaldare un pochino le tende.
tashi delek Cala!!

domenica 2 ottobre 2011

Cala al Campo3

Cala e' ora al Campo 3 come da programma! Una salita faticosa per la neve caduta che non l'ha pero' fermato...anzi " Eravamo i più forti a salire. Siamo in forma nonostante la fatica e il freddo" commenta Cala " qui in tenda ci sono già -10. Si prospetta una notte lunga e difficile". Domani salita al C4 e poi primo tentativo di vetta!
Cala e' riuscito a recuperare gli sci che ha trascinato dal c2 al c3.
Una brutta notizia ci ha pero' rattristati e preoccupati, cosa che non fa bene per chi si trova in quota a lottare con il freddo e con lO stress mentale, LOke il nepalese che da sempre segue Cala nelle sue spedizioni, che anche io ho conosciuto e di cui porto uno splendido ricordo nel cuore, mentre scendava a Sama per recuperare viveri e' stato infilzato da uno yak. " Attendo notizie via radio...spero non sia grave ma sono molto preoccupato".
Intanto l'italiano Roberto che provava a salire con Simone La Terra ha rinunciato al C2 perché il vento gli ha portato via la tenda.
Mi auguro che il mio pensiero positivo raggiunga non solo Cala ma anche LOke, in Nepal per i nepalesi e' difficile ricevere le cure mediche idonee soprattuto quando si trovano in quota lontani dalla famiglia e dalla città!