tag:blogger.com,1999:blog-72202306523992450782024-02-19T10:22:50.568+01:00CMEN blogexperienceCalahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.comBlogger140125tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-5928198404394845492013-09-03T10:48:00.002+02:002013-09-03T10:48:58.379+02:00citazioni da "il lupo della steppa" hermann hesse
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<br />
<div class="MsoNormal">
“Infatti se il mondo ha ragione, se hanno ragione le musiche
nei caffè, i divertimenti in massa, la gente americana che si contenta di così
poco, vuol dire che ho torto io, che sono io il pazzo, il vero lupo della
steppa, come mi chiamai più volte, l’animale sperduto in un mondo a lui
estraneo e incomprensibile, che non trova più la patria, l’aria, il
nutrimento.”</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
“C’era una volta un tale di nome Harry, detto il “lupo della
steppa”. Camminava con due gambe, portava abiti ed era un uomo, ma, a rigore,
era un lupo. Aveva imparato parecchio di quel che possono imparare gli uomini
dotati d’intelligenza, ed era uomo piuttosto savio. Ma una cosa non aveva
imparato: ad essere contento di sé e della sua vita. Non ci riusciva, era un
uomo scontento. Ciò dipendeva probabilmente dal fatto che in fondo al cuore
sapeva (o credeva di sapere) di non essere veramente un uomo, ma un lupo venuto
dalla steppa.”</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
“Per esempio quando Harry uomo concepiva un bel pensiero,
provava un sentimento nobile e fine o faceva una così detta buona azione, il
lupo che aveva dentro digrignava i denti e sghignazzava, e gli mostrava con
sanguinoso sarcasmo quanto era ridicola quella nobile teatralità sul muso d’un
animale della steppa, di un lupo che sapeva benissimo quali fossero i suoi
piaceri, trottare cioè solitario attraverso le steppe, empirsi ogni tanto di
sangue o dar la caccia a una lupa… e, considerata dal punto di vista del lupo,
ogni azione umana diventava orribilmente buffa e imbarazzante, sciocca e vana.”</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
“Esistono non pochi uomini simili ad Harry; specialmente
molti artisti appartengono a questa categoria. Costoro hanno in sé due anime,
due nature, hanno un lato divino e un lato diabolico, il sangue materno e il
sangue paterno, e le loro capacità di godere e di soffrire sono così intrecciate,
ostili e confuse tra loro come in Harry il upo e l’uomo. E questi uomini la cui
vita è molto irrequieta hanno talvolta nei rari momenti di felicità sentimenti
così profondi e indicibilmente belli, la schiuma della beatitudine momentanea
spruzza così alta e abbagliante sopra il mare del loro dolore, che quel breve
baleno di felicità si irradia anche su altri e li affascina. Così nascono,
preziosa e fugace schiuma schiuma di felicità sopra il mare della sofferenza,
tutte le opere d’arte nelle quali un uomo che soffre si inalza per un momento
tanto al di sopra del proprio destino che la sua felicità brilla come un astro
e appare per chi la vede come una cosa eterna, come il suo proprio sogno di
felicità. Tutti questi uomini, qualunque siano le loro gesta e le loro opere,
non hanno veramente alcuna vita, vale a dire la loro vita non è un’esistenza,
non ha una forma, essi non sono eroi o artisti o pensatori come altri possono
essere giudici, medici, calzolai o maestri, ma la loro vita è un moto eterno,
una mareggiata penosa, è disgraziatamente e dolorosamente straziata, paurosa o
insensata, quando non si voglia trovarne il significato proprio in quei rari
avvenimenti e fatti, pensieri e opere che balzano luminosi sopra il caos di una
simile vita.”</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
“Per questo aveva tanto bisogno di solitudine e
d’indipendenza. Nessuno ha mai avuto un bisogno più profondo e più appassionato
di essere indipendente. … . Non si è mai venduto per denaro o benessere, non si
è mai dato alle donne o ai potenti, e mille volte ha buttato via e rifiutato
quello che secondo tutti sarebbe stato il suo bene e il suo vantaggio, pur di
conservare in compenso la libertà. Nessun’idea gli era più odiosa e ripugnante
che quella di avere un impiego, osservare un orario, obbedire agli altri. Odiava
gli uffici e le cancellerie come la morte, e la cosa più orrenda che gli
potesse capitare in sogno era la prigionia in una caserma. A tutte queste
sciagure seppe sottrarsi spesso e con grandi sacrifici. In ciò consistevano la
sua forza e la sua virtù, qui era inflessibile e incorruttibile e il suo
carattere era saldo e rettilineo. Ma con questa virtù erano anche strettamente
collegate le sue sofferenze e la sua sorte.</div>
<div class="MsoNormal">
…</div>
<div class="MsoNormal">
La meta egli raggiunse e divenne sempre più indipendente,
nessuno gli comandava, non era costretto a seguire nessuno e decideva
liberamente delle sue azioni e omissioni. Ogni uomo forte infatti raggiunge
immancabilmente ciò che il suo vero istinto gli ordina di volere. Ma raggiunta
la libertà Harry si accorse a un tratto che la sua libertà era morte, che era
solo, che il mondo lo lasciava paurosamente in pace, che gli uomini non lo
riguardavano più né lui riguardava sé stesso, che soffocava lentamente in
un’aria sempre più rarefatta senza relazioni e senza compagnia. … tutti lo
lasciavano solo. Non che fosse odioso o antipatico alla gente. Al contrario,
aveva moltissimi amici. Molti gli volevano bene. Ma quella che incontrava era
solamente simpatia amichevole; lo invitavano, gli facevano regali, gli
scrivevano lettere garbate, ma nessuno gli si accostava, nessuno si legava a
lui, nessuno aveva la voglia o la capacità di condividere la sua vita.”</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
“i lupi della steppa che sono senza pace, che soffrono
continuamente e terribilmente, che non hanno lo slancio necessario per arrivare
alla tragedia, per penetrare nello spazio astrale, che sentono la vocazione
dell’assoluto eppure non vi possono vivere:quando il loro spirito si è fatto
abbastanza forte ed elastico nella sofferenza, trovano la confortante via
d’uscita dell’umorismo.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
“Harry trova dentro di sé un <uomo> , cioè un mondo di
pensieri, di sentimenti, di cultura, di natura addomesticata e sublimata, e
trova in sé anche un lupo, cioè un mondo buio di istinti selvaggi, di crudeltà,
di natura rozza e non sublimata.”</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
“La via per giungere all’uomo vero, agl’immortali, Harry può
benissimo intuirla, la percorre anche per qualche brevissimo tratto, con
esitazione, e paga questo percorso con gravi dolori, con penoso isolamento. Ma
di quel postulato supremo che impone di aspirare a diventare uomo secondo lo
spirito, di percorrere l’unica stretta via dell’immortalità, egli ha paura in
fondo all’anima. Capisce che arriverebbe a dolori ancor maggiori, alla
proscrizione, all’ultima rinuncia, forse al patibolo… e quantunque in fondo a
questa via appaia la lusinga dell’immortalità, tuttavia egli non ha voglia di
patire tutte queste pene, di morire tutte queste morti.”</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
“Invece di restringere il tuo mondo, di semplificare la tua
anima, dovrai accogliere più mondo e alla fine il mondo intero nella tua anima dolorosamente
ampliata per poter giungere forse un giorno alla fine, al riposo. Questa via fu
percorsa da Buddha, da ogni uomo grande, da questo consapevolmente, dall’altro
inconsciamente, secondo che gli riusciva l’ardita impresa. Ogni nascita è
separazione dal tutto, è limitazione, distacco da Dio, nuovo doloroso divenire.
Il ritorno al tutto, l’annullamento della dolorosa individuazione,il divenir
Dio significa aver allargato talmente la propria anima da poter riabbracciare
l’universo.”</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
“Ora prendiamo commiato da Harry e lo lasciamo andare per la
sua strada. Se fosse già presso gl’immortali, dove dovrebbe portarlo il suo
difficile cammino, come assisterebbe meravigliato a questo andirivieni, allo
zig zag irresoluto e folle della sua strada, come sorriderebbe divertito e
pietoso, con aria di rimprovero e d’incoraggiamento, al lupo della steppa!”</div>
Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-36802635182996914722013-09-03T10:14:00.002+02:002013-09-03T10:16:35.266+02:00DA ALMA ATA<style>
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<br />
<div class="MsoNormal">
03/09/13<span style="mso-spacerun: yes;"> </span></div>
<div class="MsoNormal">
ore 3:44<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>in un
parcheggio sulla collina Kok Tobe – Alma Ata</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
ciao a tutti,</div>
<div class="MsoNormal">
il progetto Snowleopard è finito da nove giorni, da quando
con l’elicottero sono tornato nella civiltà a Djirghital in Tagikistan. In
questo momento sto vivendo la fase tre di questo mio viaggio, quella del
ritorno e più precisamente io e il mio socio Alberto stiamo cercando di
ottenere il visto della Russia per tornare in Italia con Ringo, il mio furgone,
attraverso Russia, Georgia, Turchia e Grecia. In questo momento siamo ad Alma
Ata, in Kazakstan dove domani apre l’ufficio visti del consolato russo e
sapremo come fare domanda e quanto dovremo aspettare. </div>
<div class="MsoNormal">
Indaffarato a risolvere questi problemi e ad organizzare il
tragitto del rientro, ma comunque anche intento ad assaporare e fare miei i
paesaggi, le città e le esperienze già iniziate di questo mio viaggio di
ritorno, ho riposto i due mesi di Snowleopard in un angolo. Come quando fai un
trasloco e riempi dei grossi scatoloni pieni di roba, poi nella nuova casa
incominci a spacchettare, inizi dalle cose necessarie, non dalle più importanti,
cose come pentole, posate ecc. Alcuni scatoloni magari rimangono lì
impacchettati per settimane, mesi, magari anche anni. Conosco un tale che ha
traslocato a Milano da più di un anno e molti scatoloni non li ha ancora
sistemati <span style="font-family: Wingdings; mso-ascii-font-family: "Helvetica Neue"; mso-char-type: symbol; mso-hansi-font-family: "Helvetica Neue"; mso-symbol-font-family: Wingdings;"><span style="mso-char-type: symbol; mso-symbol-font-family: Wingdings;">J</span></span>.
Questi scatoloni messi lì negli angoli, in posti che non intralciano il
passaggio, possono anche contenere cose molto importanti come i della tua
giovinezza che hanno contribuito a farti diventare come sei adesso, oppure
oggetti arrivati da viaggi lontani che ormai fanno parte di te. Così è nella
mia memoria il progetto Snowleopard: un grosso baule pieno di esperienze,
sensazioni, gioie e delusioni alpinistiche ma anche umane. L’ho riposto lì in
un angolo della mia nuova casa, ogni tanto ci vado vicino e lo apro e ci tiro
fuori qualche pezzo di ricordo e me lo riassaporo. Il gusto è ancora fresco,
vivo, non ancora sedimentato e velato dal tempo, dalla critica, dalla mia
coscienza. Per qualche tempo vogli tenerli così questi ricordi, grezzi.
Godermeli nella loro ruvidezza, ogni tanto farne riaffiorare uno alla mente e
provarne le forti emozioni e sensazioni di allora. Senza giudizio ancora, senza
critica. Quella verrà col tempo.</div>
<div class="MsoNormal">
Quindi mi dispiace, ma ancora niente bilancio del progetto,
niente “tirare le somme”, ma ancora tante emozioni. Intanto se vi va mi
piacerebbe intrattenervi con racconti di pezzi di progetto e foto a tratti,
mischiate con aneddoti di questo mio viaggio di ritorno.</div>
<div class="MsoNormal">
Saluti Cala</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
A Djirghital, appena sceso dall'elicottero.</div>
Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-34280637222934773622013-08-24T20:27:00.001+02:002013-08-24T20:27:09.272+02:00Fine Snowleopard Ski Project<div class="MsoNormal">
Mercoledì<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>21 agosto,
ore 14:47, </div>
<div class="MsoNormal">
sono al campo base Moskvina, sdraiato nella tenda che condivido con
il mio amico Loscia. La vista dall’apertura posteriore della tenda aperta per
metà e attraverso gli indumenti piumati appesi a prendere aria, abbraccia il
laghetto circondato di verde che caratterizza questo campo base e la morena con
le prime propaggini del ghiacciaio del Pic Communism. Dietro di me, fuori dalla
tenda, Loscia parla in russo con un ragazzo con cui ieri siamo scesi dalla
montagna e mangiano pistacchi. Riconosco solo alcune parole come: “ Pobeda,
Makalu, Manaslu, Communism”… . Le nuvole coprono il sole che però ogni tanto fa
capolino riscaldando la tenda e c’è un vento leggero. Io dal canto mio sono
infilato dentro il sacco a pelo e mi riscaldo le dita dei piedi malandate: un
leggero congelamento mi provoca fastidio ai due ditoni e, meno, alle dita
circostanti. Invece le dita delle mie mani sono abbronzate e recano alcune
ferite leggere provocate dai litigi con le lamine degli sci e con i ganci degli
scarponi. Tutti segni che mi ricordano di avere trascorso due mesi intensi di
alpinismo, di fatica, di sole accecante, di ghiaccio, di roccia e di neve,
vento, freddo intenso, pericoli, delusioni ma anche momenti di grande gioia e
felicità. Ora una generale stanchezza si è impadronita di me provocandomi un
leggero intontimento. Ora posso rilassarmi, non pensare più alla prossima vetta
o a cercare di riposare il più possibile per recuperare le forze che tra due
giorni si parte di nuovo per una nuova montagna, una nuova via con nuove
insidie e sfide. Due alpinisti in lontanaza, oltre il lago stanno tornando con
passo incerto al campo base: questi erano gli ultimi giorni possibili per un
tentativo di scalata al pic Communism, così tutti quelli interessati sono
partiti in massa all’attacco della montagna. Più di quaranta persone sono
partite nell’arco di due giorni, concentrandosi in fila indiana e lentamente ad
aprire la via verso l’alto che era straordinariamente carica di neve. Noi,
Loscia ed io, siamo partiti con due giorni di ritardo rispetto agli apritori
della via perché avevamo appena scalato il pic Korjenvskaya e avevamo bisogno
di recuperare. Comunque in due giorni abbiamo saltato due campi e, anche noi
aprendo traccia già scomparsa a causa delle nevicate e del vento, raggiuto la
testa del gruppo. L’altro ieri abbiamo piazzato la nostra tendina su una
piazzola di neve ricavata di misura in mezzo ad altre due tende a 6700 mt. Il
punto più alto raggiunto quest’anno. Quel giorno siamo partiti da un’altezza di
5900 mt, alla base del pic Dushanbe e ci siamo diretti verso l’alto quasi alla
cieca a causa della nebbia che riduceva a zero la visibilità e della neve che
durante la notte aveva coperto completamente la traccia. Siamo comunque
riusciti a raggiungere il campo alto e a piazzare le tenda. La perturbazione
però ha continuato tutta la notte e la mattina ancora continuava. Anche le
previsioni che avevano i nostri vicini di tenda non lasciavano tante speranze
per i giorni a venire. Inoltre il metro di neve già caduto fino a quel momento
rendeva la via verso la cima molto pericolosa, e anche quella del ritorno. Abbiamo
così deciso di aspettare l’indomani, piazzare la sveglia alle 03:30 e a
quell’ora mettere la testa fuori dalla tenda: se ci fossero state le stelle e
la luna, ci saremmo preparati e da lì partiti per la cima del pic Communism. Ma
alle 03:30 la neve continuava a cadere, così ci siamo girati dall’altra parte e
io, raggomitolato nel caldo del mio sacco a pelo ho dato un calcio alla sorte e
ho continuato a sognare fino alle 06:00 quando, dopo un breve consulto in russo
con i nostri vicini, abbiamo deciso di scendere e di partire alle 09:00. Così
ieri sera alle 21:00, dopo una lunga giornata fatta di dodici ore di cammino,
di nebbia e di sole e di tanta neve fresca, siamo arrivati al campo base
direttamente dai 6700 metri dell’ultimo campo. Le ultime due ore sono state una
bella passeggiata sulla morena al chiarore della luna.</div>
<div class="MsoNormal">
Ieri è terminato lo Snowleopard Ski Projekt e oggi mi trovo
ad essere in quello stato in cui si è coscienti di questo fatto ma
inconsciamente non se ne vuole ancora prenderne atto. E’ come se fossi ancora
in corsa: sono qui al campo base, parlo con altri alpinisti, mangio e bevo
montagna a 4400 mt e lo farò ancora per tre giorni. Non voglio credere che sia
tutto finito e che non sia riuscito ad arrivare in cima a due montagne su
cinque. Ne parlavamo giusto ieri io e Loscia: siamo arrivati così vicini alla
cima anche di queste due… e siamo coscienti del fatto che, se le condizioni
meteo ci fossero state favorevoli, saremmo arrivati in cima anche a queste due.
Ma questo progetto era così: avevamo il tempo solo per un tentativo per
montagna e direi che ci siamo comportati egregiamente. Potevamo rischiare sul
Pobeda e rimanere bloccati a 7000 mt per quattro giorni nella tempesta, e anche
qui sul Communism saremmo potuti rimanere a 6700 mt ancora per due giorni e
aspettare, siamo acclimatati e il nostro fisico avrebbe potuto reggere e
magari, prendendoci i nostri rischi per le valanghe, saremmo potuti andare in
cima, ma la meteo, ora ha ricominciato a nevicare, e una grossa slavina che si
è appena staccata di fianco alla via del Communism, ci sta dando ragione. C’è
una linea sottile tra l’assumersi dei rischi per raggiungere una cima e l’assumersene
di eccessivi rischiando eccessivamente la vita. E’ vero, magari questa volta ci
sarebbe andata bene, ma la prossima no. Io voglio tornare su queste montagne e
scalarne anche di nuove, vedere posti nuovi, conoscere gente nuova, salire e
scendere con e senza sci. Rinunciare al Pobeda e al Communism quest’anno mi è
costata molta fatica, ma sono convinto di avere fatto la scelta giusta. Però
cavolo! Eravamo ad un passo dal farle tutte e cinque… .</div>
<div class="MsoNormal">
Adesso è ancora presto per tirare le somme e parlare di
tutte le esperienze fatte in questi due mesi, per adesso posso solo raccontare
le sensazioni e i sentimenti che provo e che sono un misto di stanchezza
profonda, quella stanchezza che senti nelle ossa e nella testa più che nei
muscoli, e di delusione per la non realizzazione completa del progetto; ma
anche ancora di eccitazione per tutte le intense esperienze vissute e la
convinzione di avere trovato un amico, un piccolo amico russo dalla grande
forza di volontà con cui, sono quasi sicuro, mi ritroverò per nuove montagne e
avventure. Lo Snowleopard Ski Projekt comunque non è stato un fallimento. Non
sono arrivato in cima a tutte e cinque le montagne, ma ne ho scalate tre in
modo egregio: del pic Lenin ho disceso la parete nord con gli sci, sul Khan
tengri siamo stati i primi della stagione ad arrivare in cima, il Korjenewskaja
lo abbiamo scalato a tempo di record, e sul Pobeda, da soli, siamo arrivati ad
un passo dalla cima. Anche il pic Communism quest’anno rimarrà inviolato: tutta
la gente sulla montagna ha rinunciato lo stesso nostro giorno e sta tornando
alla spicciolata al campo base. Reputo comunque di avere offerto una buona
prestazione alpinistica e conto, nei prossimi anni, di portare a termine il
progetto e di diventare uno “Snowleopard” come dicono da questa parti.</div>
<div class="MsoNormal">
cheers</div>
Cala <br />Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-19571305148150011602013-08-08T19:06:00.002+02:002013-08-08T19:06:41.643+02:00DIDASCALIE<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLXBqLFAuLbABbr9jl5hu9mVpkDMDnn40-Y8Ukt4g1JXoS1E8EyDMROaqf5l_U2__M2jq1OnD-X9GIwOhksVmrREzOrYYV049DlosIWMgSU4XA02p_YVoBpPx1ocoUCQ-J8iFMXMG5BCE/s1600/C1Pobedada7000mt.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjLXBqLFAuLbABbr9jl5hu9mVpkDMDnn40-Y8Ukt4g1JXoS1E8EyDMROaqf5l_U2__M2jq1OnD-X9GIwOhksVmrREzOrYYV049DlosIWMgSU4XA02p_YVoBpPx1ocoUCQ-J8iFMXMG5BCE/s400/C1Pobedada7000mt.jpg" width="400" /> </a></td><td style="text-align: center;"> </td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><br /></span></td></tr>
</tbody></table>
Il 31 luglio sarebbe stato il giorno della cima del tentativo di cima del Pobeda, siamo al nostro C3 a 6900, già sulla cresta che ci dovrebbe poi portare in cima. La sveglia suona alle 03:00, guardo fuori dalla tenda e non vedo le stelle, guardo meglio e non vedo proprio niente: la visibilità è azzerata e una neve sottile mi riempie la faccia tra le folate di vento. Il white out continuerà fino alle 11:30 quando d'improvviso la perturbazione passa e diventa tutto sereno, ma la comunicazione radio che Loscia, il mio compagno di avventura, ha con il campo base non lascia speranza: davanti a noi si prospettano cinque giorni di molto brutto tempo. Così facciamo lo zaino il più velocemente che possiamo e scendiam. Partiamo alle 12:00, alle 20:30 montiamo la tenda al C1, ad una quota di 4400 alla base dell'icefall. Un'altra giornata di fatica per portare a casa la pelle<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5zTWpNXR8viqaiwMx1_-CeVVr6lRjVYL9zt8pffggdZWiZLwlDqJIWhVg_M4BPkYUbVEpEIOKhCgGeOA3xv6SfzW1ejnRDoqj7f-AJhUEctsvY4NevK0PONnZMxWUVKYPGJgQ1ZX-CtA/s1600/intendaPobeda7000mt.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5zTWpNXR8viqaiwMx1_-CeVVr6lRjVYL9zt8pffggdZWiZLwlDqJIWhVg_M4BPkYUbVEpEIOKhCgGeOA3xv6SfzW1ejnRDoqj7f-AJhUEctsvY4NevK0PONnZMxWUVKYPGJgQ1ZX-CtA/s320/intendaPobeda7000mt.jpg" width="320" /><span style="color: black;">Il 30 luglio arriviamo a 6900, montiamo la tenda sotto un forte vento dopo 6 ore di salita tra neve e roccia. Quasi subito inizierà anche a nevicare</span></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5zTWpNXR8viqaiwMx1_-CeVVr6lRjVYL9zt8pffggdZWiZLwlDqJIWhVg_M4BPkYUbVEpEIOKhCgGeOA3xv6SfzW1ejnRDoqj7f-AJhUEctsvY4NevK0PONnZMxWUVKYPGJgQ1ZX-CtA/s1600/intendaPobeda7000mt.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black;"> </span></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5zTWpNXR8viqaiwMx1_-CeVVr6lRjVYL9zt8pffggdZWiZLwlDqJIWhVg_M4BPkYUbVEpEIOKhCgGeOA3xv6SfzW1ejnRDoqj7f-AJhUEctsvY4NevK0PONnZMxWUVKYPGJgQ1ZX-CtA/s1600/intendaPobeda7000mt.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><span style="color: black;"> </span></a></div>
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjce024VNIWh5BqHeWdwpgtG6OR_8XNYti5x1fJgmiXOVZm5ZLarYc7XFiTlWV0sDhy3gihKvyY1i66We9zWt1RiZPltMzNxtMmIsKAkqptw2qZB9uX2-eU4fk6ZVXp0EeElMFzopXIZJQ/s1600/cimaPobedaearcob.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjce024VNIWh5BqHeWdwpgtG6OR_8XNYti5x1fJgmiXOVZm5ZLarYc7XFiTlWV0sDhy3gihKvyY1i66We9zWt1RiZPltMzNxtMmIsKAkqptw2qZB9uX2-eU4fk6ZVXp0EeElMFzopXIZJQ/s400/cimaPobedaearcob.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr align="right"><td class="tr-caption">Alle 11:30 il cielo si libera e dalla nostra tenda vediamo la cima del Pobeda, c'è perfino l'arcbaleno</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6Wb3b16ILID52bB-oFFn3TBBcJHA23HaWDuKZtYslvMYGVHrxIC22OP9VRcLzdP4Z4lsQ7AMXlXrL1iAfSR695fvpgn0CiQMgC1e-yQ_MKrx5vxPX4t13v6jwuaKpWsVrpTgigrIbKro/s320/KhandaPobeda.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="320" /></td></tr>
<tr align="left"><td class="tr-caption"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6Wb3b16ILID52bB-oFFn3TBBcJHA23HaWDuKZtYslvMYGVHrxIC22OP9VRcLzdP4Z4lsQ7AMXlXrL1iAfSR695fvpgn0CiQMgC1e-yQ_MKrx5vxPX4t13v6jwuaKpWsVrpTgigrIbKro/s1600/KhandaPobeda.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;">Il
29 luglio, sopra l'icefall procediamo lentamente sulle pendici del
Pobeda, apro la strada sprofondando nella neve oltre il ginocchio. La giornata comunque è bellissima e il Khan Tengri si offre in tutto il suo splendore</a></td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg6Wb3b16ILID52bB-oFFn3TBBcJHA23HaWDuKZtYslvMYGVHrxIC22OP9VRcLzdP4Z4lsQ7AMXlXrL1iAfSR695fvpgn0CiQMgC1e-yQ_MKrx5vxPX4t13v6jwuaKpWsVrpTgigrIbKro/s1600/KhandaPobeda.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;">I</a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhav5mJ5llwMiWwgB4QJixp3BphCXqV_PmaL7LB1qt5RQLp4bkr5vasIR24H1W4p8IHJ_-hcZQNbssZ8AQ24ZVtysgy3hp46oxkJgH893cKrqVZjZfl_n1hAYQ_D4W12eRu6L2OKxJg4Zw/s1600/partenzaPobeda.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhav5mJ5llwMiWwgB4QJixp3BphCXqV_PmaL7LB1qt5RQLp4bkr5vasIR24H1W4p8IHJ_-hcZQNbssZ8AQ24ZVtysgy3hp46oxkJgH893cKrqVZjZfl_n1hAYQ_D4W12eRu6L2OKxJg4Zw/s320/partenzaPobeda.jpg" width="320" /><span style="color: black;">Il 28 Luglio partiamo dal campo basealla volta del Pobeda. Gli zaini sono carichi, portiamo cibo per 10 giorni</span>.</a></div>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; margin-right: 1em; text-align: left;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCOTSp8Jiq3tzvfj0z97AleVLGKvsoJAl-kiroU_6rD99NU9_ooEcEQbot7maVsA83edYQkz7x0Fx_pGG_B7vQesEdP5bwpSEK4gQbOft6h-9G-aTaRFpA99gSBFYhoMK521yNn0j9Cgk/s1600/PobedadaKhan.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjCOTSp8Jiq3tzvfj0z97AleVLGKvsoJAl-kiroU_6rD99NU9_ooEcEQbot7maVsA83edYQkz7x0Fx_pGG_B7vQesEdP5bwpSEK4gQbOft6h-9G-aTaRFpA99gSBFYhoMK521yNn0j9Cgk/s320/PobedadaKhan.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Pobeda visto dalla cima del Khan Tengri</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; margin-left: 1em; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3a-7toOsFsI98VkJ8Fyzu5xd_8IuL4Cs4Vf7eSDjJujt0j02lFAVtmVeH6hhecmGejhEftCCS7x32d2gUXQYOOCjfqsKokGA6WDhUOKbykr-5aY4zRGdoOd_X32f_kLxL3y5pSgaxjog/s1600/C1Pobeda.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3a-7toOsFsI98VkJ8Fyzu5xd_8IuL4Cs4Vf7eSDjJujt0j02lFAVtmVeH6hhecmGejhEftCCS7x32d2gUXQYOOCjfqsKokGA6WDhUOKbykr-5aY4zRGdoOd_X32f_kLxL3y5pSgaxjog/s320/C1Pobeda.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr align="left"><td class="tr-caption">Il 28 luglio partiamo per il Pobeda, percorriamo i dodici km che separano il campo base dall'icefall in 4 ore e piazziamo la tenda</td></tr>
</tbody></table>
<br />Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-25942458673240890622013-08-08T11:39:00.004+02:002013-08-08T18:23:26.651+02:00IL POBEDA<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-family: Times; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Questa
mattina per la prima volta dopo circa venti giorni ho messo il mio faccione
davanti ad uno specchio. Uno specchio vero intendo, non quelli piccolini che ti
porti dietro e che di solito servono solo a schiacciarti i brufoli o a farti,
male, la barba e che a volte, quasi sempre, si rompono.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-family: Times; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">La
faccia è abbronzata, il naso bruciacchiato si sta pelando leggermente e attorno
alle narici ho delle fastidiose croste dolorose provocate dal sole che si
rifletteva sul ghiacciaio, il vento e il freddo respirato. La barba tagliata al
mio arrivo a South Inylchek, il ghiacciao dove è posizionato il campo base del
Khan Tengri e del Pobeda, sta ricrescendo sopra a delle guance scavate. I
lineamenti si sono fatti più segnati, le labbra solo più leggermente gonfie dai
residui di erpes che le hanno divorate nei giorni precedenti. I muscoli nelle
gambe sono quasi la metà e sono anche dimagrito: l’altro ieri, indossando i
pantaloni che prima stavano su da soli, ho dovuto mettere la cintura. Insomma
questi giorni di alta quota hanno lasciato il segno. Adesso siamo ad Yssik
Khol, il secondo lago alpino più grande del mondo e che qui in Asia Centrale è
famosa meta turistica. Ci troviamo ad una quota di circa 1600 mt e ci sono 30
gradi. Il nostro volo in elicottero dal campo base del Khan Tengri e del Pobeda
era previsto per l’8 agosto, ma si è presentata quella situazione per cui,
fatto un primo tentativo di scalata del Pobeda e fallito ad un pelo dalla cima,
tornati giù, mancavano ancora tanti giorni all’8 agosto, ma non abbastanza per
un secondo tentativo. In più ci si è messo di mezzo anche il brutto tempo. Così
abbiamo cercato di anticipare il volo in elicottero, e ci siamo riusciti, per
fare qualche giorno sul lago a rigenerarci e ricaricarci psicologicamente per
le ultime due montagne che si trovano in un altro stato, il Tajikhstan, in
un’altra catena montuosa, il Pamir, 600 chilometri più a sud di qua. Potevo
stare lì, a South Inyilchek, a concentrarmi sul Pobeda, Dima Griekov, il famoso
capo-comandante del campo base, nonché famoso alpinista e guida russo, un pezzo
d’uomo russo che ascolta musica rock ad alto volume, fuma e beve vodka e capace
di realizzare alcune scalate da piolet d’or, insomma il tipico forte alpinista
russo proprio come uno se lo immagina da fuori, dall’Italia. Ebbene egli ci ha
consigliato di restare lì e scalare il Pobeda, che solo il Pobeda conta e
probabilmente con un secondo tentativo ce l’avremmo fatta. Ma questo voleva
dire rinunciare alle altre due montagne: Il Korjeneskwaja e il Communism peak. Infatti
c’è un solo elicottero in Tajikhstan che fa un solo volo in agosto per
trasferire gli alpinisti sul Moskvina Glacier, dove è situato il campo base
comune alle due montagne. Ia mia propensione a conoscere nuovi posti mi ha
portato a scegliere di andare a mettere i ramponi e gli sci sulle due nuove
montagne e vedere nuovi posti e fare nuove esperienze. Il Pobeda sarà lì anche
il prossimo anno e potete contarci che ci sarò anch’io. Anche Loscia
(soprannome di Alexey), il mio nuovo compagno di avventura in questo
snowleopard ski project, è stato d’accordo con me e insieme andremo a Moskvina!
Loscia è Russo, è un ragazzo di 28 anni, basso, biondo e non beve. Neanche una
birra. Lo potrei definire un ragazzo sano. Ha le sue convinzioni che porta
avanti con determinazione e raramente sgarra. Ride poco. All’inizio non rideva
affatto, poi col tempo e i giorni passati assieme in parete e il nostro
affiatamento sempre maggiore, sono riuscito a farlo ridere. Ora ci intendiamo
abbastanza e possiamo permetterci di scambiarci battute. Forse all’inizio era
spaventato dal mio disordine e dal mio modo di andare in montagna da
sci-alpinista punk, poi deve avere realizzato che magari tanto male non sono.
Il Pobeda è stata la montagna chiave. Lì si può dire che siamo diventati amici
e fratelli di sangue poiché esattamente una volta a testa ci siamo salvati la
vita.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-family: Times; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Ma
veniamo a questo Pobeda: partiamo nella tarda mattinata del 28 luglio</span><span style="font-family: Times; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"> </span><span style="font-family: Times; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">per
affrontare i 12 km di morena prima e poi di ghiacciaio terminale che separano
il campo base dalla base della montagna con la sua icefall. Impieghiamo
all’incirca 4 ore, arriviamo la sera, montiamo la tenda, mangiamo, dormiamo.</span></span>
</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-family: Times; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Tutto
bene. nottata piacevole, calda e senza vento. La mattina ci mettiamo in
movimento per affrontare la icefall alle 8:00. Troppo tardi. La parete è già
toccata dal sole che scalda immediatamente il ghiaccio e inizia a scaricare.
Piccoli blocchi di ghiaccio si staccano tutto intorno a noi. Bisogna fare in
fretta. Il giorno prima ha aperto traccia sempre Loscia, quindi oggi tocca a
me. Ha deciso. Così affronto il primo tratto che consiste in un muro ghiacciato
di cca 60 gradi. Nessun problema, piccozza in mano e sù. Il problema arriva
quando attraverso la spalla e mi porto su un altro versante della parete. Qui
la pendenza è la stessa ma cambia la consistenza della neve. Ora sprofondo fino
alla vita e salire è un’impresa. Naturalmente prima di noi sono saliti solo due
canadesi le cui tracce sono state coperte dalle nevicate dei giorni scorsi e
non hanno lasciato corde fisse. Così, spostandomi un po’ di qua e un po’ di là,
andando a cercare tratti ghiacciati, e facendo una grande sudata, riesco a
salire fino a un camino ghiacciato, lo affronto e arrivo alla base di un enorme
seracco verticale sulla destra da affrontare come passaggio obbligato. Mi armo
di coraggio, sfoggio tutta la mia tecnica di progressione su ghiaccio, metto
perfino una vite a metà parete, e salgo. Bisogna fare in fretta perché sta
sciogliendo tutto! Supero il tratto difficile e pericoloso, preparo una sosta e
faccio venire su Loscia. Siamo fuori dall’icefall. Qui inizia un lungo plateau
di neve fresca fino al Diki pass. Io mi pento immediatamente di aver lasciato
gli sci sotto perché troppo pesanti. Sprofondando nella neve sempre fino al
ginocchio e a volte fino alla vita, sempre da primo, con enorme fatica,
superiamo il Diki pass. Qui le pendenze si fanno più accentuate e dobbiamo fare
lo zigo zago tra enormi crepacci.</span><span style="font-family: Times; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"> Procediamo
lentamente perché la neve è sempre profonda anche se più fredda. Alle 20:00
arriviamo ad una quota di circa 6050, troviamo uno spiazzo e decidiamo di
montare la tenda lì. Non siamo arrivati ai 6400 mt del campo tre come ci
eravamo ripromessi ma<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>sono dodici ore
che siamo in movimeto, siamo molto stanchi e non desideriamo altro che
mangiare, bere e dormire. La giornata è stata bella, cielo terso, azzurro e
poco vento. Durante le operazioni di montaggio Loscia trova una sacca bianca
lasciata lì da chissachì e chissà quanti anni prima. Dentro ci sono un fornello
malandato, delle bombole di gas, un chiodo da ghiaccio, delle pastiglie di
magnesio che io apro e mi metto subito in bocca a secco, col risultato di
creare un schiuma incontrollabile che mi esce dalle labbra e si insinua in gola
bruciandola, e poi una lattina di carne di porco e una di latte condensato
vecchia di vent’anni. Sull’etichetta c’è scritto che è meglio consumarla entro
un anno dall’anno di fabbricazione. A me sembra esagerato, così per cena ci
spariamo noodles con carne di porco e latte condensato con stagionantura 20
anni sul Pobeda. Attendo con terrore gli effetti sul mio stomaco che per
fortuna non arrivano. La mattina sono regolare come al solito.</span></span>
</div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-family: Times; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">La
notte passa tranquilla, la mattina ci svegliamo alle sei e facciamo colazione a
base di porridge. Abbiamo trovato un alimento che ci ha messo d’accordo: non
piace a nessuno dei due, ma condito con una buona dose di cioccolata calda in
polvere, ancora retaggio del Barzar, non è malaccio.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-family: Times; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Partiamo
di nuovo verso le 8:00 e sta volta facciamo solo 6 ore di scalata. Oggi è più
tecnica: tratti di neve a placche e non, misti a tratti più ghiacciati si
alternano a tratti su roccia fino al grado di 5a. Ci sono delle vecchie corde
fisse con le quali, quando possibile, mi aiuto a piene mani. Non usiamo la
jumar. La scalata sarebbe anche piacevole se non fosse per il vento forte che
ti sferza da destra e per lo zaino il cui peso diventa sempre più
insopportabile. Il vento mi costringe a indossare i moffoloni d’alta quota.
Faticosamente arriviamo così alla quota di 6900 metri, dove inizia la cresta
sommitale che ti porta poi alla cima. Siamo al C4, per noi il C3. Guardando
verso la cima abbiamo alla nostra destra la Cina e alla nostra sinistra il Kirghistan.
Nonostante la fatica e la stanchezza siamo felici di essere arrivati lì così
velocemente. Dopo una breve discussione in cui Loscia vuole scavare una truna
nella neve e io voglio montare la tenda, iniziamo a scavare la truna, ma io lo
convinco quasi subito a montare la tenda, così ci buttiamo dentro la mia bella
tenda monotelo a due posti. Siamo tutti e due molto stanchi , sciogliamo neve,
facciamo tanta acqua e ci mettiamo a dormire alle 18:00 perché la sveglia sarà
alle 3:00 per prepararci e partire verso le 5:00 per l’attacco alla
vetta. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-family: Times; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Siamo
carichi e, almeno da parte mia, non vedo l’ora che arrivi l’indomani per
partire alla volta della cima. Le tre arrivano, la sveglia suona, io guardo
fuori e ricevo la brutta sorpresa: apro la tenda e vengo investito da un
leggero nevischio, guardo bene e non vedo le stelle, guardo meglio e proprio
non vedo a due metri di distanza. Visuale azzerata e perturbazione in arrivo,
impossibile partire. Posticipiamo la sveglia alle 4:00 e situazione invariata,
alle 5:00 idem, così di ora in ora fino alle 8:00, quando, con il perdurare
della situazione, decidiamo di scavare sta benedetta truna. Lavoriamo sodo per
tre ore e quasi finiamo la truna quando tutti e due abbiamo troppo freddo ai
piedi e ci buttiamo in tenda a scaldarli. Come per magia alle 11:30 il cielo
diventa limpido e noi ci domandiamo cosa fare.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-family: Times; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";"> Loscia
ha un collegamento radio col campo base in cui io riconosco solo la parola
ciclon. Niente da fare. Davanti a noi si prospettano cinque giorni di una
grossa perturbazione. L’unica cosa da fare è di prendere tutte le nostre cose e
scendere il più velocemente possibile. Che rabbia, la punta era così vicina… .
Vabbè riportiamo a casa la pellaccia. Partiamo a mezzogiorno e alle 20:30,
stanchi morti, ma proprio stanchi morti arriviamo al C1 alla base del
ghiacciaio. </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-margin-bottom-alt: auto; mso-margin-top-alt: auto;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-family: Times; font-size: 10.0pt; mso-bidi-font-family: "Times New Roman";">Adesso
sono qui ad Yssik Khol, ho appena scritto queste righe e, ripensando a quei
momenti, il sentimento che provo è di rammarico. Rammarico perché il Pobeda è
proprio una montagnona difficile e faticosa. Non è detto che il giorno dopo,
senza il ciclon in arrivo, saremmo arrivati comunque in cima, ma avevamo ottime
probabilità. Ora bisognerà rifare tutto da capo. Adesso mi devo concentrare
sulle altre ultime due montagne. O meglio adesso per ancora due giorni non mi
devo concentrare affatto, stiamo mangiando una quantità di frutta incredibile,
stiamo nuotando nel lago e sta mattina ho anche fatto una corsa di un’ora e
mezza dopo non so quanto tempo. Ovviamente sto rigenerando anche le riserve di
birra… . Per ancora due giorni non devo pensare alle montagne, poi l’8 agosto
torneremo a Bishkek e lì si ricomincerà di nuovo. Il 9 è dedicato
all’organizzazione e preparazione e il 10 si vola a Dushanbe, la capitale del
Tajikstan, poi l’11 in elicottero fino al Moskvina Glacier e la nostra
intenzione è quella di scendere dall’elicottero e di recarci subito al C1 del
Communism Peak perché avremo solo 15 giorni di tempo per scalare le due montagne.</span></span></div>
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-family: "Helvetica Neue"; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast;">Il progetto snowleopard continua, anche se ha subito
un duro colpo con la mancata cima del Pobeda, potete giurarci che il prossimo
anno, se riusciremo a scalare ora le ultime due montagne, saro’ di nuovo lì,
alla base del Pobeda.</span></span><br />
<span style="font-family: "Helvetica Neue",Arial,Helvetica,sans-serif;"><span style="font-family: "Helvetica Neue"; font-size: 12.0pt; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-family: "Times New Roman"; mso-bidi-language: AR-SA; mso-bidi-theme-font: minor-bidi; mso-fareast-font-family: "MS 明朝"; mso-fareast-language: IT; mso-fareast-theme-font: minor-fareast;">CALA </span></span>
Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-65005359430434125862013-07-25T19:11:00.000+02:002013-07-25T19:11:29.874+02:00SECONDA STELLETTAAnche il Khan Tengri è stato conquistato!<br />
Cala ha raggiunto la vetta a 7010m slm questa mattina alle 11:20 circa.<br />
Dalle sue parole si sente l'emozione per essere stato il primo ad arrivare in cima in questa stagione....ma anche tanta fatica.<br />
Le condizioni erano infatti molto difficili....tanta neve, traccia da battere, carichi da portare e nessuna corda fissa ad attrezzare la montagna nei passaggi più tecnici. Quella di oggi, cominciata con la partenza alle 5:00 dal C4 a circa 6400m è stata la giornata conclusiva dell'assedio cominciato il 20 luglio, Cala ora si trova al Campo Base per riposare qualche giorno e decidere se affrontare o meno il Pobeda Peak che fa veramente paura<br />
<br />
Alle prossime notizie<br />
KubaCalahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-74923734030579890622013-07-19T10:08:00.001+02:002013-07-19T10:08:45.988+02:00E UNOBuongiorno a tutti,<br />
<br />
Nella mattinata di sabato 13 luglio, Cala ha raggiunto la vetta del Peak Lenin, 7134m slm.<br />
È arrivato in cima alle 11 circa, partendo dal C3 che aveva raggiunto il giorno precedente.<br />
La disesa è avvenuta come da programma sciando la parete Nord.<br />
I commenti di Cala raggiunto telefonicamente al C1: tutto è andato per il meglio, la parete non era perfetta, ma si è lasciata dominare. Sono molto stanco, la salita è stata faticosa per via del carico da portare e del vento molto forte.<br />
Nei giorni successivi Cala e Alberto si sono occupati di smantellare i campi 1 e 2, si sono goduti la sauna al Campo Base e sono riusciti a "sloggiare" con un giorno di anticipo, infatti, dopo aver recuperato il materiale del C1, si sono immediatamente imbarcati sul bus per Osh....<br />
Ieri (18 luglio) i ragazzi hanno raggiunto il Campo Base del Khan Tengri e del Pobeda Peak....<br />
Nei prossimi giorni si comincia l'assedio al Khan Tengri 7010m, la meno elevata delle cinque cime....ma da sms diCala, "il Pobeda fa paura...."<br />
<br />
Appena avrò nuove news aggiornerò il blog,<br />
<br />
KubaCalahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-71900830141528061642013-07-01T22:42:00.000+02:002013-07-01T23:12:52.837+02:00SI COMINCIAL'avventura Snowleopard Ski Project entra finalmente nel vivo....<br />
Cala e Alberto sono arrivati oggi al Campo Base del Lenin Peak, la prima delle cinque vette che i nostri si accingono a scalare.<br />
<br />
Qualche notizia sulle ultime settimane di viaggio:<br />
prima di arrivare a Bishkek qualche giorno fa, i ragazzi hanno avuto modo di esplorare i primi rilievi incontrati sul percorso.<br />
Infatti lungo il tragitto, si sono addentrati nel Parco Dzabagli, dove, accompagnati da una guida hanno effettuato una escursione.<br />
Il giorno successivo, la tentazione di poter sciare le prime lingue di neve era fortissima e quindi sci a spalle hanno raggiunto un pendio sciabile....peccato che in questo parco si possa fare escursioni esclusivamente accompagnati da una guida, percui, intercettati da un ranger, si sono presi una bella strigliata. Solo la diplomazia di cui Cala è capace li ha salvati da una bella multa!<br />
Una volta a Bishkek, si sono diretti al lago Yssyk Khol, bellissimo, e selvaggio. Circondato da una corona di vette alte oltre i 4000m, alle quali però, con grande dispiacere bisogna rinunciare....bisogna partire per il Lenin Peak. Infatti stamattina dopo un volo per Osh e un trasferimento in elicottero(che ha salvato le natiche dei due per un bel po' di km) si è cominciato a familiarizzare con il BC(base camp).<br />
Vuoi non metterci anche un primo avvicinamento? E così dai 3800 del campo, Cala e Alberto sono partiti alla volta del Campo 1(C1). Si sono fermati ad un colle a 4300m di quota, poi temporale con grandine mista a neve li ha ripiegati alla base.<br />
Ma domani si comincia a fare sul serio....ascesa al C1 a 4200m e allestimento del campo che sarà la vera base della prima scalata. Notte in tenda lassù e Mercoledì ė previsto l'allestimento del C2 e rientro o al BC o al C1...dipenderà dal meteo.<br />
<br />
Bene, per ora è tutto, fuoco alle polveri!!!!<br />
<br />
KubaCalahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-78741236137161072242013-06-10T22:26:00.001+02:002013-06-10T22:26:59.163+02:00RICORDI DI VIAGGIOciao a tutti,<br />
eccomi di nuovo da voi. Sono passati dieci giorni da quando lo Snowleopard ski project è iniziato e a me sembra già tantissimo. Girandomi indietro vedo un gran numero di esperienze fatte e dieci giorni vissuti con grande intensità e voglia di conoscere. Il mio compagno di viaggio, mio fratello, è stato grande. Posso dire che ci siamo un po' come ritrovati. In realtà non ci siamo mai persi come fratelli, ma le nostre vite ci portano a trascorrere sempre meno tempo insieme e questo viaggio è stato una bella scusa anche per stare un po' insieme.<br />
Comunque possiamo dire di avere raggiunto il primo terzo di viaggio di andata per Bishkek. Abbiamo percorso 2500 km, abbiamo attraversato nell'ordine Slovenia, Croazia, Serbia, Romania, Moldavia, Ucraina, e siamo, l'altro ieri, approdati ad Odessa. Questa mattina all'alba mio fratello ha preso il volo per tornare alla sua vita, mentre io continuerò a viaggiare ancora per circa quattro mesi.<br />
Dicevo che guardandomi indietro vedo già un sacco di esperienze ed episodi. Ora ve ne voglio raccontare alcuni, cosi', in maniera casuale, come giungono alla mia memoria:<br />
la caduta rovinosa di Ale che è ruzzolato a terra correndo, atterrando dopo un salto per farsi scattare una fotografia e facendosi male alla spalla. Nulla di grave, ma un male fasidioso gli terrà compagnia per tutto il viaggio, e poi ora ha anche aggiornato la sua copertina di facebook:-); La bella impressione che mi ha fatto Lubiana e la Slovienia tutta, e il triplice ponte di Plecnic; La cena in Slovenia, quando dapprima veniamo colti da un bell'acquazzone in piena preparazione, e poi arriva anche la polizia, probabilmente chiamata dalle case vicine, a farci sloggiare; le varie corse sul Danubio, ognuna in uno stato diverso dall'altro, e poi la visita alla casa galleggiante. Il passaggio della frontiera Romania-Ucraina, dove ci hanno controllato tutti i bagagli di Ringo (il mio furgone) uno ad uno, riuscendo finalmente a passare alle due di notte lasciando per la strada solo un moschettone. Le lattine di birra più una di vino dimenticate sul tetto del furgone alla partenza da Tarvisio che alla prima frenata ci hanno superato cadendo rovinosamente a terra. L'arrivo sul Mar Nero a Costanza con la prima passeggiata notturna sulla spiaggia a Mamaia, zona balneare di Costanza. La scalinata di Odessa dove hanno girato la corazzata Potemkin; il museo d'arte contemporaneo di Zagabria, un museone! Il traghetto provato a bypassare per una strada alternativa ma che alla fine abbiamo dovuto prendere per arrivare a Galati in Romania e che abbiamo pagato venti euro per 5' di navigazione, poichè avevamo spesso tutti i Lei che ci rimanevano in gasolio perchè pensavamo che non ci servissero più.<br />
Ok per questa sera non vi tedio più con i ricordi. Oggi, lasciato mio fratello, mi sono diretto verso una cittadina una quarantina di chilometri a nord di Odessa dove ho trovato una bella spiaggia a pagamento (2 euro per tutta la giornata) e qui ho potuto lavorare tutto il giorno per riorganizzare Ringo, lavare a fondo le stoviglie e i panni sporchi. Poi rifornimento d'acqua e ritorno ad Odessa. Sono stato anche fermato dalla polizia che voleva farmi 510 grivne (51 €) di multa perchè procedevo sulla destra nella corsia dei bus... . Ma io cosa ne sapevo? la linea gialla era sbiadita e io andavo tutto a destra per andare piano e non intralciare il traffico. Comunque alla fine la mia tattica di fare
un po' il finto tonto e un po' (tanto) supplicare con occhioni languidi
praticamente in ginocchio, ha funzionato. Mi hanno lasciato andare... .
Non ci credevo neanch'io... .<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF64D3C4D1mHKA45x4Fyqp3k6_AwQhP2fuO9ayxpqKoOE2pMOiF7ywYIgBnA1tYylDCMy1UxpG3R43sOjllbYeFeaMJokzJ9ocftIYod0SQZNKBBWnVkqoEj558A8KYCzD8CStFRYeJWw/s1600/IMG_2760.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiF64D3C4D1mHKA45x4Fyqp3k6_AwQhP2fuO9ayxpqKoOE2pMOiF7ywYIgBnA1tYylDCMy1UxpG3R43sOjllbYeFeaMJokzJ9ocftIYod0SQZNKBBWnVkqoEj558A8KYCzD8CStFRYeJWw/s320/IMG_2760.jpg" width="320" /></a></div>
Il museo d'arte contemporanea di Zagabria. Un museone!<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiriSv1hFijpRo47q1Ydc0VKmWgDiCC2rS4vricfHRV3R0CXDO_D0-f-5vRVbak3AzSJOl_9JzDAPIdchiXdjxdrxHuWxi6AhiT-iR6ENESWyogWx2ydfh1l1a3xQMdaRmObGtarH2B5xM/s1600/IMG_2763.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiriSv1hFijpRo47q1Ydc0VKmWgDiCC2rS4vricfHRV3R0CXDO_D0-f-5vRVbak3AzSJOl_9JzDAPIdchiXdjxdrxHuWxi6AhiT-iR6ENESWyogWx2ydfh1l1a3xQMdaRmObGtarH2B5xM/s320/IMG_2763.JPG" width="320" /></a></div>
Le corse sul Danubio<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY1qaxG6bUIn3tjvvJf893rVDmJdu3EcyDNNzTe9_OLZLC920fyRqhb5dZ9JOgntjlA89mgtMWQnF_6sFKmWw5BVKzGQdYsck9h1teD1tnMbKCPGqLyQ5MV8zmB1ckOxZHUaAauNxVHL8/s1600/IMG_2791.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY1qaxG6bUIn3tjvvJf893rVDmJdu3EcyDNNzTe9_OLZLC920fyRqhb5dZ9JOgntjlA89mgtMWQnF_6sFKmWw5BVKzGQdYsck9h1teD1tnMbKCPGqLyQ5MV8zmB1ckOxZHUaAauNxVHL8/s320/IMG_2791.JPG" width="320" /></a></div>
Il risveglio a Costanza-Mamaia, in riva al Mar Nero<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiR993Xhy2ZV9M4xTiD7WsnfSMR3y3GQ2drVIWOuWPWi4Y7sleUZfXbaXDZCpINyKPFp72LGdAAV2Ai2h5yBp7vOCljjWY8S0Nh6y9sTL9vPG2yFwihDAIsRISek7VtymZIdpHm0KOUG2g/s1600/IMG_2804.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiR993Xhy2ZV9M4xTiD7WsnfSMR3y3GQ2drVIWOuWPWi4Y7sleUZfXbaXDZCpINyKPFp72LGdAAV2Ai2h5yBp7vOCljjWY8S0Nh6y9sTL9vPG2yFwihDAIsRISek7VtymZIdpHm0KOUG2g/s320/IMG_2804.JPG" width="240" /></a></div>
Colazione a Mamaia<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD3BjOL57PWDnUMFKBgrDLru0a6akmnOKyIHmrm2CPrcsQWkmHb3w-bhdTapgRUv6BGWmGUjUlqyjalGurLRRrqweBjseqgW1sb7cuOEtEQLKlyBDWL6WD6K536MMNu2jY1n9hVctJQfI/s1600/IMG_2806.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhD3BjOL57PWDnUMFKBgrDLru0a6akmnOKyIHmrm2CPrcsQWkmHb3w-bhdTapgRUv6BGWmGUjUlqyjalGurLRRrqweBjseqgW1sb7cuOEtEQLKlyBDWL6WD6K536MMNu2jY1n9hVctJQfI/s320/IMG_2806.jpg" width="240" /></a></div>
Il traghetto da 20€<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_gaUF3OwQ_7nx3Vi-OM4BrdCHprnZEY2PmXVnRFvFyo6ScXAwFEswKtZSsKC-87zgOLmiFAVedHvKkE5y2SYfJRfBcNjs79IMk-1uZDCEJoBwElfVP2efKrn4CiIvqarVv8n8pkO-YLk/s1600/IMG_2809.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_gaUF3OwQ_7nx3Vi-OM4BrdCHprnZEY2PmXVnRFvFyo6ScXAwFEswKtZSsKC-87zgOLmiFAVedHvKkE5y2SYfJRfBcNjs79IMk-1uZDCEJoBwElfVP2efKrn4CiIvqarVv8n8pkO-YLk/s320/IMG_2809.JPG" width="320" /></a></div>
Stazione di servizio in Ucraina<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxIqr_pjV_O3JuuLf87L8mMPyMWtcO_TYzItuWPBwbGGmPjx60JxA1RID_UUyIiwnfhRKG9rUSYcDD_U9L-SjN9sx0iwxBn31JYIrcbe5gn9zfdJO_9XpbcRjVPx9p0GRF_TkXsSOaOrQ/s1600/IMG_2810.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxIqr_pjV_O3JuuLf87L8mMPyMWtcO_TYzItuWPBwbGGmPjx60JxA1RID_UUyIiwnfhRKG9rUSYcDD_U9L-SjN9sx0iwxBn31JYIrcbe5gn9zfdJO_9XpbcRjVPx9p0GRF_TkXsSOaOrQ/s320/IMG_2810.jpg" width="240" /></a></div>
Rivisitazione della corazzata Ptemkin<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfoa-g1wKBJ_u1UMXoacF5XiCqre4JvAoSgawMgI3MM-KDHFkI2WZMrWKGXxLBQ2IAL0qrVlUH9VNHGyFqojhNIjjp6-c81l8yJ80OLJ2LA6R8SJUjMnniT8vp0yKgzMFPT2GHMvQ2sXw/s1600/IMG_2822.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfoa-g1wKBJ_u1UMXoacF5XiCqre4JvAoSgawMgI3MM-KDHFkI2WZMrWKGXxLBQ2IAL0qrVlUH9VNHGyFqojhNIjjp6-c81l8yJ80OLJ2LA6R8SJUjMnniT8vp0yKgzMFPT2GHMvQ2sXw/s320/IMG_2822.JPG" width="320" /></a></div>
I fratelli Cimenti a Odessa<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigslztcUL-aOkgP3WjIqU4Kqu2ZyLqiywmfQt-5w8rdeMaASZFuiYb8BmFCTPDMN1uD0k9NdZXtOBb-PZf8Y13vCRbv9t4RW_dAD2t5PHYoea2xT7XhCUBS6v2VQuwT4Kew276qzBkjro/s1600/IMG_2831.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigslztcUL-aOkgP3WjIqU4Kqu2ZyLqiywmfQt-5w8rdeMaASZFuiYb8BmFCTPDMN1uD0k9NdZXtOBb-PZf8Y13vCRbv9t4RW_dAD2t5PHYoea2xT7XhCUBS6v2VQuwT4Kew276qzBkjro/s320/IMG_2831.JPG" width="240" /></a></div>
Riposo a Zatoka, a sud di Odessa<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib4Yiri1TDpDGyv-f_dckha0ePxvbN_u_mz9eEb6_KhYVIFj80y_qxZdXRVVCwWSbXOSwT95LsFznhVQt0-hMdFq_hyphenhyphenh-rVHtuj82pDhbVMqjyAvO-LyqmoE8z0RoTVTCSbhkf5I0ydG8/s1600/IMG_2846.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEib4Yiri1TDpDGyv-f_dckha0ePxvbN_u_mz9eEb6_KhYVIFj80y_qxZdXRVVCwWSbXOSwT95LsFznhVQt0-hMdFq_hyphenhyphenh-rVHtuj82pDhbVMqjyAvO-LyqmoE8z0RoTVTCSbhkf5I0ydG8/s320/IMG_2846.JPG" width="320" /></a></div>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGP9OFOExJ7mMLewQeGTxf_4f7Aqq1rYT7XMZ0Kdsz_NUaBKsjZOHYBuwI1_vcRgY3oXxO0tKig3OSE5pzamc7pbpm_eyB3rRQln9GKE5K6ld3nNxVYO-GwjNLpoBQDftPu_tOdW8Tl1A/s1600/IMG_2854.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhGP9OFOExJ7mMLewQeGTxf_4f7Aqq1rYT7XMZ0Kdsz_NUaBKsjZOHYBuwI1_vcRgY3oXxO0tKig3OSE5pzamc7pbpm_eyB3rRQln9GKE5K6ld3nNxVYO-GwjNLpoBQDftPu_tOdW8Tl1A/s320/IMG_2854.JPG" width="320" /></a></div>
Partenza all'alba in un aeroporto deserto<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB02RdT09Mtxjw39ftAgqIW12O3Of6v80dkn4VtRPNWD3jCJrnjEpVOZSsrjK9zgM_kD_bNQjssA9IlYHqEX2Gqi1urfWhTyBE_A5VSnfp_lnv0c_FSSJUZzI_OY4XY-EPebEXteMFhAQ/s1600/IMG_2861.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB02RdT09Mtxjw39ftAgqIW12O3Of6v80dkn4VtRPNWD3jCJrnjEpVOZSsrjK9zgM_kD_bNQjssA9IlYHqEX2Gqi1urfWhTyBE_A5VSnfp_lnv0c_FSSJUZzI_OY4XY-EPebEXteMFhAQ/s320/IMG_2861.jpg" width="240" /></a></div>
Riorganizzazione furgone e lavaggio panni<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-SLrgcqLcfvAfH0MpP23EsbWuDDcNjbR4-Dt0KvGZyXC_mEE3KcK7J_4YPUONFi-3JFo2hgLp1tHjQLvtxv3ARY7ITeAOPlCVgPqVXhKEFdx0l6YylaXiLChyyOIBw7NZU_TfEAHU9SY/s1600/IMG_2865.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-SLrgcqLcfvAfH0MpP23EsbWuDDcNjbR4-Dt0KvGZyXC_mEE3KcK7J_4YPUONFi-3JFo2hgLp1tHjQLvtxv3ARY7ITeAOPlCVgPqVXhKEFdx0l6YylaXiLChyyOIBw7NZU_TfEAHU9SY/s320/IMG_2865.JPG" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIT_e2cwICjXx426QiLcQ2MzpqiAEvCUqmt7Kq2OqvD6Jdyw44ZAOMsZHUhZNjJb89god2tzgnKyq0pLMtxLkLk9wer2GIrpuClR-szUxAmVIwHwc8c0yLhy8d1hnvyCVe8JVH43zNwHA/s1600/IMG_2866.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIT_e2cwICjXx426QiLcQ2MzpqiAEvCUqmt7Kq2OqvD6Jdyw44ZAOMsZHUhZNjJb89god2tzgnKyq0pLMtxLkLk9wer2GIrpuClR-szUxAmVIwHwc8c0yLhy8d1hnvyCVe8JVH43zNwHA/s320/IMG_2866.JPG" width="320" /></a></div>
Odessa questa sera. Atmosfera bellissima ed io solo a passeggiare in riva al Mare Nero<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzPo39E0IxTkjWk3u0bIQlsrq4f1yyxCwJoaliJEJGG4vnRSwTxQXLt9XXE-1kE3euhS9w8RwNL3eblv1ctsb8IctUDKB-6f7NpY3p-X0SEdiuWyHnR7tRGkkAs18iSE0lCxnyO1quRzE/s1600/IMG_2869.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzPo39E0IxTkjWk3u0bIQlsrq4f1yyxCwJoaliJEJGG4vnRSwTxQXLt9XXE-1kE3euhS9w8RwNL3eblv1ctsb8IctUDKB-6f7NpY3p-X0SEdiuWyHnR7tRGkkAs18iSE0lCxnyO1quRzE/s320/IMG_2869.jpg" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqdsaWlPsGTrpHuC-VxW1Md3D9YHg_SPQa6QaXxeCeDqZqMyFLhIbUTqg4O7MuEHtRbidUnnWn3JltjwVr31_2t-eXKd2xX05191wpSn840g1-MCnPteANwf_v5TuJJPviGkbDDZRwen4/s1600/IMG_2870.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqdsaWlPsGTrpHuC-VxW1Md3D9YHg_SPQa6QaXxeCeDqZqMyFLhIbUTqg4O7MuEHtRbidUnnWn3JltjwVr31_2t-eXKd2xX05191wpSn840g1-MCnPteANwf_v5TuJJPviGkbDDZRwen4/s320/IMG_2870.jpg" width="240" /></a></div>
Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-1158236508790994042013-06-08T23:49:00.001+02:002013-06-08T23:49:25.460+02:00PERCHE' UNA SPEDIZIONE COMINCIA SEMPRE DA UN VIAGGIO<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL5vuYAz-9ZAbniwjWJ1Orzs9pr7ZmsQyB72lFeFriuME2eTShoXkEDLogArn2vklYt42q-qd0dJAWb1gUT4-BB0NLCTd8aT8OfN9g4WyYBCG991tNDmYz4CRRZzbKxSglM66Ij2q-JVE/s1600/6474_468504139909873_1058126361_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgL5vuYAz-9ZAbniwjWJ1Orzs9pr7ZmsQyB72lFeFriuME2eTShoXkEDLogArn2vklYt42q-qd0dJAWb1gUT4-BB0NLCTd8aT8OfN9g4WyYBCG991tNDmYz4CRRZzbKxSglM66Ij2q-JVE/s320/6474_468504139909873_1058126361_n.jpg" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJg9wL0WtgDFrJbNajlPYForUAfeMRozLs3XI1TU6p_CXkDRKTno6NGi1tNgU21uNqd948UGx5GBK5BKl6g3vC_0AlwZHXGDIdCgICPy-PopuiSTGpRzSEThocf8rjgTYDn4jDmHmSRAs/s1600/7062_468313449928942_1707239760_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJg9wL0WtgDFrJbNajlPYForUAfeMRozLs3XI1TU6p_CXkDRKTno6NGi1tNgU21uNqd948UGx5GBK5BKl6g3vC_0AlwZHXGDIdCgICPy-PopuiSTGpRzSEThocf8rjgTYDn4jDmHmSRAs/s320/7062_468313449928942_1707239760_n.jpg" width="240" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDoc_hsj88NmwoHwxFt4El40ey-g-RQbREEW8hmUWUDeoUUvBEZ5YcE3VVmkjCQ-EVrF7g5Zxbdicx-jNcEqRlGk7SaF-AEDGdamzFfSiNJ_QK1FUIaxumGM1YqAXakp603lbDYq20cRo/s1600/600570_206783082811449_972286612_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDoc_hsj88NmwoHwxFt4El40ey-g-RQbREEW8hmUWUDeoUUvBEZ5YcE3VVmkjCQ-EVrF7g5Zxbdicx-jNcEqRlGk7SaF-AEDGdamzFfSiNJ_QK1FUIaxumGM1YqAXakp603lbDYq20cRo/s320/600570_206783082811449_972286612_n.jpg" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgAEqszyh1BZ1m4tmohS47DltvnGRBpsRSyUFhPlEWyS-VhG4CIB-DEcMzWnb3B6MlEcCjZa6sIXUVFodXonUzfB5sI6tA3HLXwOBCcSPFTjbf6xnD6-QwoyVSYxqbYuW6bP7H-_qkKR4/s1600/600825_467755729984714_1767370441_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjgAEqszyh1BZ1m4tmohS47DltvnGRBpsRSyUFhPlEWyS-VhG4CIB-DEcMzWnb3B6MlEcCjZa6sIXUVFodXonUzfB5sI6tA3HLXwOBCcSPFTjbf6xnD6-QwoyVSYxqbYuW6bP7H-_qkKR4/s320/600825_467755729984714_1767370441_n.jpg" width="240" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_r2w-RGew1Sh1heyPaq3Hiba5OE5_KS2th-Z7LlwcjUX61gYAkrOa6TqELBbw5AFfNHaWe0LpdhqE-UdqyYYpR-kwTxbkm4sz5ZrsDmxbf9k_TcCbDfuCL4HsNu5_aGZRiYcL9Fg1gbk/s1600/601000_467517296675224_2140143128_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_r2w-RGew1Sh1heyPaq3Hiba5OE5_KS2th-Z7LlwcjUX61gYAkrOa6TqELBbw5AFfNHaWe0LpdhqE-UdqyYYpR-kwTxbkm4sz5ZrsDmxbf9k_TcCbDfuCL4HsNu5_aGZRiYcL9Fg1gbk/s320/601000_467517296675224_2140143128_n.jpg" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSmS-9ocac_uoDGDLaxTdfi_CPyipiT0TYx2ebRcfgTSZbei6VI4lpK3fjwjSqaQD58YnBavej35BVt6RGKARVDhoqaSWKJpcRJ1gkF8XCHelrZ545MgHdWi60qKQ8ybPSqIgDP05YfjU/s1600/941511_466889926737961_1604342890_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSmS-9ocac_uoDGDLaxTdfi_CPyipiT0TYx2ebRcfgTSZbei6VI4lpK3fjwjSqaQD58YnBavej35BVt6RGKARVDhoqaSWKJpcRJ1gkF8XCHelrZ545MgHdWi60qKQ8ybPSqIgDP05YfjU/s320/941511_466889926737961_1604342890_n.jpg" width="320" /></a></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4JszqtrEhMEvx-0mX5kPLcAc47KF2b2YdkDadVOOxjVsoiBpo-PVIVnDIqsDRdpCfLYGlqIcLplnp5Xze5rGBfIbG9UVtX-s9bUfsWLCm-T3NSW0IBKtPFSMZUI65slis5Z2sKYvM_54/s1600/945014_467739596652994_225584551_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4JszqtrEhMEvx-0mX5kPLcAc47KF2b2YdkDadVOOxjVsoiBpo-PVIVnDIqsDRdpCfLYGlqIcLplnp5Xze5rGBfIbG9UVtX-s9bUfsWLCm-T3NSW0IBKtPFSMZUI65slis5Z2sKYvM_54/s320/945014_467739596652994_225584551_n.jpg" width="320" /></a></div>
in attesa di ricevere un formato pubblicabile dei primi video di Cala ed Alessandro, rubo qualche foto dei momenti di "viaggio" dalla pagina Facebook ufficiale www.facebook.com/pages/Snowleopard-Ski-ProjectCalahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-67357441246661209032013-06-08T23:36:00.001+02:002013-06-08T23:36:44.026+02:00ODESSA...Ciao a tutti!<br />
<br />
Cala ed Ale sono giunti oggi ad Odessa, Ucraina. <br />
è la prima vera tappa del viaggio, dato che si fermeranno li un paio di giorni, e, dato che è la prima tappa in un paese decisamente distante dall'Italia, e non dico solo geograficamente.<br />
Infatti, l'ingresso nella ex Unione Sovietica è avvenuto dopo un "accurato" controllo di Ringo, che è stato letteralmente rivoltato come un calzino in frontiera, ma fortunatamente i nostri non contrabbandavano niente(strano che i gendarmi lo possano aver pensato...) e i visti d'ingresso sono stati rilasciati. Si, certo, è cotata cara questa operazione, un moschettone, un preziosissimo moschettone è stato "omaggiato" ai custodi del confine. Meglio così.<br />
Nei prossimi giorni, visiteranno la città e si riposeranno un po', sempre che riescano ad orientarsi e a farsi capire, oramai tutto è scritto in cirilico! ovviamente non mancheranno momenti di allenamento di corsa e qualche tuffo nel Mar Nero<br />
Dopo questa tappa i fratellini Cimenti si divideranno: Alessandro rientrerà via aria in Italia, e, ad affiancare Cala nella fase successiva sarà Alberto, amico, compagno di allenamenti e socio di lavoro....dai ragazzi, la strada per Bishkek è ancora lunga... <br />
<br />
KubaCalahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-74987916531746753892013-06-06T14:40:00.002+02:002013-06-06T18:22:38.526+02:00<br />
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
Buongiorno a tutti!</div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;">
<br /></div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
Dopo aver visitato, Martedì, Zagabria e il suo museo d'arte contemporanea (non rinunciando però ad una corsetta serale sotto la pioggia), Cala e Alessandro hanno passato, ieri, una giornata a Belgrado e si sono dedicati , sfruttando il primo sole incontrato da quando sono partiti, ad un allenamento di corsa lungo le sponde del Danubio.</div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;">
<br /></div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
Ora sono in viaggio verso Costanza, hanno da poco passato Bucarest e pare che, proprio in questo momento, si stiano godendo un pranzetto sotto il caldo sole della Romania.</div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;">
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<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;">
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<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
Per tutti gli amici di Facebook, seguiteli e mettete i vosti like sul pagina ufficiale dello Snowleopard Ski Project :</div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<br /></div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;">
<br /></div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<a href="https://www.facebook.com/pages/Snowleopard-Ski-Project/425097330917221?ref=hl)">https://www.facebook.com/pages/Snowleopard-Ski-Project/425097330917221?ref=hl)</a></div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
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<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<br /></div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<br /></div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;">
<br /></div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
pochi minuti fa è stato anche postato un video molto divertente della fraterna coppia Artista/Architetto, guardatelo.</div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<br /></div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;">
<br /></div>
<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px;">
<a href="https://www.facebook.com/video/video.php?v=467276660032621&notif_t=video_processed">https://www.facebook.com/video/video.php?v=467276660032621&notif_t=video_processed</a><br />
<br />
<br />
<br />
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<div style="font: 12.0px Helvetica; margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; min-height: 14.0px;">
<br /></div>
Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-46322370775118198722013-06-05T09:13:00.002+02:002013-06-06T17:13:18.976+02:00Ciao a tutti,<br />
<br />
Cala e Alessandro oggi ripartono da qui:<br />
<br />
<a href="http://www.findmespot.com/mylocation/?id=CKErP" target="_blank">http://www.findmespot.com/mylocation/?id=CKErP</a><br />
<br />
<br />
Buona giornata ragazzi.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-81604674565860181242013-06-04T22:37:00.004+02:002013-06-05T09:05:07.844+02:00QUALCHE IMMAGINE: BRAINSTORMING<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP5xdGM5WRugcaPLfdamQs_u-VMZHU3l5eZ-Jf-42Emje7xZfvIS_yUC911dh-uZH1JgcCWNFqWpNBIeRKrLtmXd-98oifL9gbr-xuRC69m0XJICX_DinDF64agK94j4v8pJlF3GtksCk/s1600/395282_204511986371892_144999768_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP5xdGM5WRugcaPLfdamQs_u-VMZHU3l5eZ-Jf-42Emje7xZfvIS_yUC911dh-uZH1JgcCWNFqWpNBIeRKrLtmXd-98oifL9gbr-xuRC69m0XJICX_DinDF64agK94j4v8pJlF3GtksCk/s320/395282_204511986371892_144999768_n.jpg" width="240" /></a></div>
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<br />Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-43028893613297094282013-06-04T22:35:00.002+02:002013-06-04T22:35:33.505+02:00SI PROSEGUEoggi Cala ed Alessandro hanno fatto tappa a Zagabria.<br />
un viaggio che si rispetti deve prevedere anche mete culturali che si rispettino.<br />
Così oltre alla visita alla città, i due si sono concessi anche una visita al Museo di Arte Contemporanea.<br />
non solo fatica...<br />
<br />
ciao a tutti,<br />
GiacomoCalahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-65478426156127830282013-06-03T22:02:00.001+02:002013-06-03T22:02:39.321+02:00SLOVENIA!!!!ciao a tutti!<br />
<br />
Cala si trova in Slovenia, pernotteranno nei pressi della frontiera.<br />
due righe su questi primi giorni di viaggio....<br />
dopo la gara a Ceriale, dove ha dimostrato molto fair play nell'affrontare l'evento solidale di Find the Cure, e la consegna di adesivi e bandiera, Cala si è diretto a Tortona per recuperare suo fratello Alessandro. da li, dritti a Milano e poi Malpensa dove l'amico Simone La Terra ha riportato a Cala il telefono satellitare.<br />
pronti, via, direzione est.....Tarvisio. piccolo allenamento e cena fredda prima di testare Ringo(il furgone blu) per la notte.<br />
e poi,stamattina, ciao ciao Italia, ci si vede tra quattro mesi!<br />
<br />
cercherò di essere il più puntuale possibile nel dare aggiornamenti sul blog.<br />
<br />
tra le tante diavolerie elettroniche che Cala ha con se, c'è uno Spot, un localizzatore gps. il "coso" in questione trasmette direttamente la posizione sulla pagina di Snowleopard ski project, così che possiate seguire il suo percorso.<br />
<br />
a presto,<br />
GiacomoCalahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-1652514446663198342013-06-02T22:29:00.004+02:002013-06-02T22:29:46.938+02:00km in furgone e telefoni satellitariCiao amici,<br />
scusate se non mi sono ancora fatto vivo, ma questi ultimi giorni prima della partenza sono stat frenetici e non ho proprio trovato il tempo per scrivere. Per fortuna che ci sono amici come Giacomo che contribuiscono a tenere vivo il blog e il vostro interesse per questo viaggio che sono sicuro sara' denso di emozioni ed esperienze tutte da raccontare e da provare a farvi vivere insieme a me.<br />
Tanto per cominciare oggi e' stato il primo vero giorno di viaggio ed e' passato senza un attimo di respiro. E' cominciato alle 5:00 del mattino quando mio fratello ed io ci siamo svegliati a Milano e abbiamo dovuto raggiungere l'aeroporto Malpensa per recuperare il mio telefono satellitare che mi ero dimenticato a Kathmandu e che il mio amico Simone La Terra di ritorno dal Dhaulagiri mi ha riportato. Poi abbiamo proseguito in direzione Tarvisio-frontiera slovena dove siamo arrivati alle 19:00 pronti per calzare le scarpe da corsa ed andare ad allenarci. Comunque non e' di questo che vi volevo parlare questa sera ma di un fatto tecnico: IL TELEFONO SATELLITARE. Come gia' saprete il mio nuovo numero di satellitare è: 008821650315994. Siete pregati di tenermi compagnia con un sacco di sms. Da quest'anno poi, sembra che ci sia la possibilita' di parlare o inviare sms ad un numero italiano collegato con il mio numero di satellitare. Non ci ho capito tanto neanche io, però il numero è il seguente: +39 3199016911. Potete provare a telefonare o messaggiare anche su questo numero sembra con un notevole risparmio. C'è poi sempre la possibilità di inviare sms gratuiti dal sito www.thuraya.com.<br />
Di seguito la descrizione presa dal sito Thuraya:<br />
<b>Twin Number</b> è una numerazione italiana per servizi mobili di tipo
specializzato che viene assegnata gratuitamente solo ai Clienti Thuraya
di Intermatica, in associazione al proprio numero satellitare.<br /><br />Al
momento dell'attivazione della SIM Thuraya, il Cliente riceve due
numerazioni, una Satellitare con prefisso +88 216 ed una Nazionale
Intermatica con prefisso +39 319.<br /><br />Il Cliente può essere raggiunto
sul proprio telefono satellitare sia tramite la numerazione Thuraya che
quella Twin Number: attraverso Twin Number la chiamata viene trasferita
al numero Thuraya, senza costi aggiuntivi per il Cliente.<br /><br />Twin
Number è una soluzione concreta per ridurre i costi e per evitare i
blocchi predisposti da alcuni operatori, che non consentono le chiamate
verso i numeri satellitari.<br /><br />Twin Number, un’esclusiva Intermatica.<br />
<br />
ciao ciao domani si passa la frontieraaaaaaaaaa<br />
Cala Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-55854737583355498272013-05-23T22:52:00.002+02:002013-05-24T13:19:57.880+02:00LA NUOVA AVVENTURACi siamo, cmenblogexperience si anima nuovamente come come ogni volta che una partenza per un'avventura diventa imminente.
Per questa sfida l'amico Cala si è affidato a me per postare, man mano che ci saranno, le notizie circa i suoi spostamenti, il viaggio, le ricognizioni e , ovviamente le scalate alle vette.
Mi presento, sono Giacomo, conosciuto già da qualcuno come Kuba. Seguirò Cala da Pragelato cercando di riportare fedelmente le novità che mi arriveranno.
Tra noi comunicheremo quasi esclusivamente via satellitare, quindi le notizie mi arriveranno stringate...vedremo di averne tante per rendere avvincente questo viaggio.
Cala è pronto, ha concluso in maniera positiva la stagione agonistica di scialpinismo e ha già corso qualche gara di trail per "rifinire" la condizione.
La forma è ottima, la determinazione è la solita, quella alla quale siamo abituati, sempre positivo e coinvolgente, l'itinerario già confermato da mesi e il furgone blu, battezzato Ringo è allestito.
Mancano 9 giorni alla partenza, fissata per il 1 giugno.
Visto che la spedizione prevede un avvicinamento in autonomia su "gomma" Cala ha deciso di delocalizzare la partenza, non da Pragelato sulle Alpi torinesi, bensì dal mare di Ceriale(SV), dove parteciperà con il suo caratteristico entusiasmo alla Ceriale Coast Run, una corsa di 10km organizzata a scopo umanitario da Find The Cure, comitato no profit di sostegno ad aree a basso livello di sviluppo.
Dopo la gara, accompagnato da suo fratello Alessandro, prenderà la via dell'Est, prevedendo l'arrivo a Odessa per il 10. Da li proseguirà solo, e affronterà giorno per giorno le possibilità di effettuare allenamenti e scalate.
Una volta giunto a Bishkek verrà raggiunto dall'amico Alberto che lo affiancherà nella spedizione vera e propria: l'ascensione alle 5 vette di oltre 7000m di quota del Pamir e dello TienShan, Lenin Peak,Khan Tengri, Pobeda Peak, Communism Peak e Korjenevskaya Peak.
A chi scala queste vette viene riconosciuta l'onoreficienza SNOW LEOPARD. il progetto di Cala è ambizioso, scalarle nell'arco di una sola stagione estiva utilizzando il più possibile gli sci.
Quindi, amici di Cala, forza, facciamogli un grande in Bocca al Lupo e un grande abbraccio!
a presto,
KubaCalahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-11072496096966188712011-10-15T06:56:00.001+02:002011-10-15T09:19:10.263+02:00Alcune fotoPrendete una scatola di spilli, versateli nelle vostre scarpe e poi infilatevele. Questo e' il dolore che sento da una settimana a questa parte a tutte le mie dita... . Per fotuna adesso mi sembra stia migliorando, moooolto lentamente ma migliora. Tra un bagaglio e l'altro ho trovato il tempo di scrivervi due righe: sono ancora a Kathmandu, in questo momento sono le 10:20 e alle 20:05 partiremo per tornare in Italia. Adesso mi piacerebbe mostrarvi alcune foto e raccontarvele:<br />
Vi presento Nima Gyelzen, il nostro sherpa, di poche parole ma con un fisico bestiale<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgzWnbFJuQleUR4Nf1TAm_LFOz3OX7W2q8LYx8xVFPZwkPA6Xv9jLc40LrymmvHHya8mSVJ552htv1d68qJhbdk2rKxCWuIniiPQCswwJLhyphenhyphenU8lXl_y6jF2fSQLJ4aUZp5oYVDhEUrjRg/s1600/Nima.JPG" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="240" width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgzWnbFJuQleUR4Nf1TAm_LFOz3OX7W2q8LYx8xVFPZwkPA6Xv9jLc40LrymmvHHya8mSVJ552htv1d68qJhbdk2rKxCWuIniiPQCswwJLhyphenhyphenU8lXl_y6jF2fSQLJ4aUZp5oYVDhEUrjRg/s320/Nima.JPG" /></a></div>Qui e' dove sono scivolato procurandomi escoriazioni ed una forte botta al ginocchio e alla mano perche' era un posto mlto scivoloso ed io ero sovrappensiero...<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRB93nINM0S8eqNDE8dV3woYm0ueKT4TNFR7E7YOdYRLLRjUD_xBen5QddEyn9jBSCkC8HcdQ0MJkpJ-2VW7pgL-DbNo7ecT7Ws1eWaXEk9cbba3NQYfdGewpoAXBprx_Z0Q4-gXeepV0/s1600/scivolato.JPG" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="240" width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRB93nINM0S8eqNDE8dV3woYm0ueKT4TNFR7E7YOdYRLLRjUD_xBen5QddEyn9jBSCkC8HcdQ0MJkpJ-2VW7pgL-DbNo7ecT7Ws1eWaXEk9cbba3NQYfdGewpoAXBprx_Z0Q4-gXeepV0/s320/scivolato.JPG" /></a></div><br />
Questa la nostra tenda al c1 liberata dalla neve dopo la fitta nevicata<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWzTJ9I2wmTuiv9bYgHr022K5UYYiyUoX4OXUzBT-Blm5Kqu6Rqrx7KnRIKmP3xCw4yhxAw8QZJpC_1zk2UCSZ2h7uHCOxUPcR_JKs5JNik7Cj3p5riyb4sDjW4O4Xh1GIWMjP4v1lOng/s1600/snowbound3.JPG" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="240" width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWzTJ9I2wmTuiv9bYgHr022K5UYYiyUoX4OXUzBT-Blm5Kqu6Rqrx7KnRIKmP3xCw4yhxAw8QZJpC_1zk2UCSZ2h7uHCOxUPcR_JKs5JNik7Cj3p5riyb4sDjW4O4Xh1GIWMjP4v1lOng/s320/snowbound3.JPG" /></a></div><br />
panorama dal c1<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFZYW0UzIihzpYIcBmCJ3Dk459KjO1CF8XpMnd8mCmK0AA04wT5EeQTP2YsP07vKC7NqlJ3Y8ACk3Se7PlS4S6sb6E5dKBorLsfINVJ2kHkpAUpbJbzajI0QZgEgfjaBPLMPivDvnTq8Q/s1600/daC1.JPG" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="240" width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhFZYW0UzIihzpYIcBmCJ3Dk459KjO1CF8XpMnd8mCmK0AA04wT5EeQTP2YsP07vKC7NqlJ3Y8ACk3Se7PlS4S6sb6E5dKBorLsfINVJ2kHkpAUpbJbzajI0QZgEgfjaBPLMPivDvnTq8Q/s320/daC1.JPG" /></a></div><br />
panorama dal C3<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEY2TTK0-RKE8VjihvbiOnym-c8f9P9kTF5t8RYZRGLieEsrLmCAZuE9ZfEJm66SEraLGeIy78BGI626geH5ZeVyy_jvxct84Z8XzOAuCA8_CHVON7D7KJQFBvhQpKd72A4pj8wMo2eBo/s1600/C3.JPG" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="240" width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiEY2TTK0-RKE8VjihvbiOnym-c8f9P9kTF5t8RYZRGLieEsrLmCAZuE9ZfEJm66SEraLGeIy78BGI626geH5ZeVyy_jvxct84Z8XzOAuCA8_CHVON7D7KJQFBvhQpKd72A4pj8wMo2eBo/s320/C3.JPG" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">La cresta finale e la cima. foto by La Terra<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm0weZDRpjl-Nm-Nq506y9YJPs2BHsb_Yl9M26930Yil3wur52SjPN4ew4CBEbNPwbVFtTmg_-lndpXVY5c-Q0E0JNHWDgammEBUsjXUce4vtrAkV3eYdSUUVqutFnY4HiDC7jdvoJ9CU/s1600/cresta.JPG" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="240" width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm0weZDRpjl-Nm-Nq506y9YJPs2BHsb_Yl9M26930Yil3wur52SjPN4ew4CBEbNPwbVFtTmg_-lndpXVY5c-Q0E0JNHWDgammEBUsjXUce4vtrAkV3eYdSUUVqutFnY4HiDC7jdvoJ9CU/s320/cresta.JPG" /></a></div><br />
appena arrivati al BC dopo la cima<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijfvRZIn1lR5eKiUH5rSitib5Sri9ad3twriEDLQcpbn1f0OxC8C_qhNCTkkLNWchLOvZ46_RltIY_D8gdWNuaUHa4sk3gKhz_R56lrrQxTGmI8AojyQtbQ8URkFQVoXUbGQpXcxPLzIk/s1600/appenarrivati.JPG" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="240" width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijfvRZIn1lR5eKiUH5rSitib5Sri9ad3twriEDLQcpbn1f0OxC8C_qhNCTkkLNWchLOvZ46_RltIY_D8gdWNuaUHa4sk3gKhz_R56lrrQxTGmI8AojyQtbQ8URkFQVoXUbGQpXcxPLzIk/s320/appenarrivati.JPG" /></a></div><br />
Appena entrato in tenda<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguPdJloC0Cqq4tzjqNnQpEkfCziVq-_8G3wpXFeCBXwkv8Vy7VqJ6jo_Jx9LzaXG_RqzkPEfRd0kYyf67JSogI12Bv5N82IZQImwjPI7ZqLIMPO8XmqxKTVZkigG-4iMBBAwsgHJnewJQ/s1600/appenarrivato.JPG" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="240" width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguPdJloC0Cqq4tzjqNnQpEkfCziVq-_8G3wpXFeCBXwkv8Vy7VqJ6jo_Jx9LzaXG_RqzkPEfRd0kYyf67JSogI12Bv5N82IZQImwjPI7ZqLIMPO8XmqxKTVZkigG-4iMBBAwsgHJnewJQ/s320/appenarrivato.JPG" /></a></div><br />
La stanchezza durante il trekking di ritorno<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_12uZ_wpR140IrAV0itQ24HodwS3S7yfx_dMTacIHkvrv00PRrHWIFPlX7M5g1aPrbPQNwEnGNdv2S6zlhTGZk7MNa24bq-T_3ITj5lDOtX1G-2fkyLKYj2MH9ssjz0AgjkHNaZJ85Sg/s1600/marcotrekking.JPG" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="240" width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_12uZ_wpR140IrAV0itQ24HodwS3S7yfx_dMTacIHkvrv00PRrHWIFPlX7M5g1aPrbPQNwEnGNdv2S6zlhTGZk7MNa24bq-T_3ITj5lDOtX1G-2fkyLKYj2MH9ssjz0AgjkHNaZJ85Sg/s320/marcotrekking.JPG" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQYZ8cSJjZry7YlCrNhfa3o4YanbL1gSknJwvuu8opODfIeYDOJvom4ndc6StmNp2DXauKV9EK5_Cw08zQ06YkvkLlQ7qCZWxccNYJQXO5KJpjBOTtUoGeoPUXBgGbo8QuTuxTwjBj-jE/s1600/calatrekking.JPG" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="240" width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQYZ8cSJjZry7YlCrNhfa3o4YanbL1gSknJwvuu8opODfIeYDOJvom4ndc6StmNp2DXauKV9EK5_Cw08zQ06YkvkLlQ7qCZWxccNYJQXO5KJpjBOTtUoGeoPUXBgGbo8QuTuxTwjBj-jE/s320/calatrekking.JPG" /></a></div>Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-57798280678126842332011-10-13T07:19:00.000+02:002011-10-13T07:19:22.198+02:00rieccomi a Kathmanduciao a tutti,<br />
eccomi finalmente di nuovo a scrivervi direttamente. Sono a Kathmandu gia' da tre giorni, e mi scuso per il ritardo, ma un po le commissioni, un po le visite mediche per i piedi e un po' i festeggiamenti, mi hanno tenuto molto impegnato. <br />
Da quando abbiamo fatto la cima, non abbiamo avuto tanto respiro: il 4 mattina siamo arrivati in cima alle 10:00 e poi siamo ridiscesi fino al C2, il giorno dopo siamo arrivati al BC alle 12:00 e ci hanno informato che l'indomani mattina sarebbero arrivati i portatori per sbaraccare il campo e portare tutto a Sama Gaon. Una cosa un po' inconsueta. Di solito dopo la cima si fanno sempre uno o due giorni di riposo prima di iniziare il trekking di ritorno. Purtroppo quest'anno c'erano problemi di concomitanza con la partenza di spedizioni piu' grosse, e abbiamo dovuto anticipare la nostra partenza. Cosi' il tempo di mangiare una porzione quadrupla di pasta e patate fritte, e subito a fare i bagagli per la partenza dell'indomani. <br />
Il 6 partiamo verso le undici dal BC, poi breve tappa a Sama e poi inizia la nostra cavalcata verso Arugat, il termine del trekking. Dita dei piedi doloranti al limite della sopportazione, zaino in spalla e via a camminare. Il primo giorno camminiamo cca sette ore, gli altri tre dodici. arriviamo sempre a notte fonda con le frontali accese. Siamo in tre: io Marco e Simone La Terra. I primi giorni parliamo un sacco e facciamo un sacco di battute, siamo galvanizzati dalla cima. Poi, man mano che percorriamo chilometri, la stanchezza ed il dolore tremendo alle dita dei piedi per me e Simone ci fanno parlare sempre di meno e Marco inizia a lamentarsi di ogni piccolo dolore. Ci rivela anche che da giovane in vacanza il suo soprannome era "lamentos", ed ora capiamo il perche':-). In totale percorreremo cca 120 km.<br />
Il 9 ottobre arriviamo a Sotikola dove recuperiamo un fuoristrada che ci porta prima ad Arugat dove ceniamo e poi continuiamo per Kathmandu. Nove ore di fuoristrada scomodo, tutti incastrati con gli sherpa di alcune spedizioni che abbiamo riincontrato durante il cammino. Un'altra prova di resistenza... . Alle cinque del mattino finalmente raggiungiamo l'albergo in Kathmandu.<br />
Adesso eccomi qua a scrivervi dalla capitale.<br />
Del giorno della vetta, il resoconto e le emozioni, vi voglio scrivere in un secondo momento.Ora vi spiego solo di come e' fatta la vetta del MAnaslu: la parte finale per e composta da un canale di cca 45 gradi che porta alla rock tower, una prima cima, qualche metro piu' bassa della cima vera e propria, ma che e' gia' considerata cima. Da qui bisogna percorrere una sottile cresta affilata di qualche centinaio di metri per raggiungere il punto piu' alto dove ci si sta al massimo in due. Molte volte questo tratto e' impraticabile perche' troppo instabile e pericoloso e cosi' viene considerata cima anche solo la rock tower. Quest'anno siamo riusciti ad arrivare alla cima vera e propria, pero' abbiamo dovuto lasciare gli sci alla rocktower perche' c'era molta gente e avremmo dovuto fare aspettare molto le cordate di quelli che ci seguivano se avessimo voluto sciare dalla cima, cosi', nostro malgrado, abbiamo calzato gli attrezzi (io gli sci e Marco la tavola) dalla rock tower. Per me le prime quattro curve dalla cime nel canale sono state motivo gi gioia infinita. Si realizzava un sogno, un progetto iniziato tre anni fa che non si e' concluso allora forse per mia inesperienza, e i cui sviluppi mi hanno procurato una malattia che ha rischiato di troncare la mia carriera hymalaiana.E' difficile descrivere quelle sensazioni, la stanchezza non c'era piu' e la concentrazione (la neve non era facile e alla fine 45 gradi a 8100 mt sono impegnativi)pero' non mi assorbiva completamente, lacrime certo uscivano dai miei occhi, proprio come tre anni fa, ma questa volta non erano amare ma avevano il sapore dolce del miele e della soddisfazione... cacchio, stavo sciando a 8000 metri. Un sogno ad occhi aperti!!! Adesso vi faccio vedere un po' di foto. Le prime. Ne seguiranno molte altre. Stay in touch.<br />
ps per tranquillizzare tutte le persone a me vicie, non vi preoccupate, ho consultato ben due medici diversi e sembra che anche questa volta portero' a casa tutte le mie dita :-)<br />
Namaste<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCARK3OJY-1z-gJMuqDnLRTuWZyIqaTXbZYnB6GhJv3Vas2kltNwHDuD0mwD_SYNcxMT4rJvSmmqL_nC1PlqLkgw5kTKAFiQJmWTwENBN9wJ_W0y2ZeEkPP9XRBogoFUixPhf0bG5fkHI/s1600/allenamento.jpg" imageanchor="1" style="margin-left:1em; margin-right:1em"><img border="0" height="212" width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhCARK3OJY-1z-gJMuqDnLRTuWZyIqaTXbZYnB6GhJv3Vas2kltNwHDuD0mwD_SYNcxMT4rJvSmmqL_nC1PlqLkgw5kTKAFiQJmWTwENBN9wJ_W0y2ZeEkPP9XRBogoFUixPhf0bG5fkHI/s320/allenamento.jpg" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5yU47mT3SNe-Trf3iyLqCIZP5JKqKVdBb5mLRV6KpLwi3JYAB8P8C9DSQ8r75Xj7jccAt-BRE31XcPX-XWCJm_0N0Tb-HkM0Sknhqz1TDwZ_dftnqP7QOCdZeT-HwYCvWFvWDfB31Niw/s1600/C4.JPG" imageanchor="1" style="margin-left:1em; margin-right:1em"><img border="0" height="240" width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5yU47mT3SNe-Trf3iyLqCIZP5JKqKVdBb5mLRV6KpLwi3JYAB8P8C9DSQ8r75Xj7jccAt-BRE31XcPX-XWCJm_0N0Tb-HkM0Sknhqz1TDwZ_dftnqP7QOCdZeT-HwYCvWFvWDfB31Niw/s320/C4.JPG" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO55zM7v7iwiyv1lLVJJuXjFlOoIPxKxjJkuTwDzQjKtvppVKDMdlNf0YZ9tRTFELrqyhP2HNaCWV-oF6QA5nMRD5YdtJeJXQQI4zLJ4p3fEyAAGTJuplUUe67UmDjpEr-L22cvJziYiQ/s1600/cima3.JPG" imageanchor="1" style="margin-left:1em; margin-right:1em"><img border="0" height="240" width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO55zM7v7iwiyv1lLVJJuXjFlOoIPxKxjJkuTwDzQjKtvppVKDMdlNf0YZ9tRTFELrqyhP2HNaCWV-oF6QA5nMRD5YdtJeJXQQI4zLJ4p3fEyAAGTJuplUUe67UmDjpEr-L22cvJziYiQ/s320/cima3.JPG" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGIkORiGbiBlnYBNqln6yoCM1VBCiJLEk1Xuyur_z4c2N5hAlvqjOW722-rEeEbvKrZJLZCMDtjN6zHqWvo0MUFH_Lqfo0q8-hTncNmJiX6kha3msobxd4xtrFrvvtdBklsPRUnztgN5U/s1600/versoc2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left:1em; margin-right:1em"><img border="0" height="214" width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGIkORiGbiBlnYBNqln6yoCM1VBCiJLEk1Xuyur_z4c2N5hAlvqjOW722-rEeEbvKrZJLZCMDtjN6zHqWvo0MUFH_Lqfo0q8-hTncNmJiX6kha3msobxd4xtrFrvvtdBklsPRUnztgN5U/s320/versoc2.jpg" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXfLmZpsEeeokCqbxbq3YqUoN9JcXGd386cFn8todB-SihMnrWD9XCqc17fwy_WZuK7VSZA6gW2UgGtyRvaS5WTzYu-xTkkKdE5QLr0D0GU9dks-7SGNjqwzK9qLJ0mPcsHihQTOexjo4/s1600/scarponifreddi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left:1em; margin-right:1em"><img border="0" height="213" width="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXfLmZpsEeeokCqbxbq3YqUoN9JcXGd386cFn8todB-SihMnrWD9XCqc17fwy_WZuK7VSZA6gW2UgGtyRvaS5WTzYu-xTkkKdE5QLr0D0GU9dks-7SGNjqwzK9qLJ0mPcsHihQTOexjo4/s320/scarponifreddi.jpg" /></a></div>Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-16922083036927629982011-10-05T11:24:00.002+02:002013-06-04T21:20:21.691+02:00Cala al base! Prima discesa italiana integrale con gli sci!Dita dei piedi compromesse, ora cala si cura al campo base"colpa degli scarponi da sci troppo freddi" commenta " pare nulla di grave ma dobbiamo aspettare il decorso" tanto freddo e tante emozioni " e' stata durissima!<br />
Partiti prima di tutti dal C4 cala e Marco hanno raggiunto insieme gli 8163mt del Manaslu,molto stretta la punta che gli ha costretti a assicurarsi alle picche per la foto di rito insieme " Non sono riuscito a telefonare a nessuno dalla cima perché la batteria del satellitare era scarica, ho subito infilato gli sci e sono sceso! E' stato emozionante e tanto faticoso!"<br />
Dopo aver trascorso la notte al C2 sono scesi fino al base con i mezzi, la prima discesa italiana con gli sci per cala e la prima al mondo per Marco!". <br />
Domani si organizza il ritorno<br />
Con il Manaslu in tasca!<br />
Da ora in poi la parola passa a cala! <br />
Namaste' <br />
<br />Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-8933312490370627402011-10-04T18:29:00.002+02:002013-06-04T21:23:08.156+02:00Cala al C2Stremato cala ripOsa al C2!!discesa dalla vetta al C2 con gli sci! Tanto freddo ma anche tante emozioni!<br />
Grande Cala!Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-7266907581662245202011-10-04T10:33:00.000+02:002011-10-04T10:33:26.056+02:00Cumbre!!!Cima fatta!!!non si di più se non che stanno scendendo!:)Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-24761449871625092682011-10-03T17:28:00.001+02:002011-10-03T17:28:38.769+02:00Cala a 7440 - Notte della cima!Cala ha raggiunto il campo4 a 7440 mt, molta fatica e freddo ma buonissime condizioni fisiche e mentali. Solo un sms per risparmiare batteria e dirmi che sta notte dalle 2 alle 4 partiranno per il primo tentativo di vetta. Qualche fiocco di neve ma poi il sole è tornato sul campo a scaldare un pochino le tende. <br />
tashi delek Cala!!Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-7220230652399245078.post-85405656290878385462011-10-02T19:33:00.002+02:002013-06-04T22:05:10.437+02:00Cala al Campo3Cala e' ora al Campo 3 come da programma! Una salita faticosa per la neve caduta che non l'ha pero' fermato...anzi " Eravamo i più forti a salire. Siamo in forma nonostante la fatica e il freddo" commenta Cala " qui in tenda ci sono già -10. Si prospetta una notte lunga e difficile". Domani salita al C4 e poi primo tentativo di vetta!<br />
Cala e' riuscito a recuperare gli sci che ha trascinato dal c2 al c3. <br />
Una brutta notizia ci ha pero' rattristati e preoccupati, cosa che non fa bene per chi si trova in quota a lottare con il freddo e con lO stress mentale, LOke il nepalese che da sempre segue Cala nelle sue spedizioni, che anche io ho conosciuto e di cui porto uno splendido ricordo nel cuore, mentre scendava a Sama per recuperare viveri e' stato infilzato da uno yak. " Attendo notizie via radio...spero non sia grave ma sono molto preoccupato". <br />
Intanto l'italiano Roberto che provava a salire con Simone La Terra ha rinunciato al C2 perché il vento gli ha portato via la tenda. <br />
Mi auguro che il mio pensiero positivo raggiunga non solo Cala ma anche LOke, in Nepal per i nepalesi e' difficile ricevere le cure mediche idonee soprattuto quando si trovano in quota lontani dalla famiglia e dalla città! <br />
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<br />Calahttp://www.blogger.com/profile/00135302366095313476noreply@blogger.com0