giovedì 8 agosto 2013

DIDASCALIE

  

 Il 31 luglio sarebbe stato il giorno della cima del tentativo di cima del Pobeda, siamo al nostro C3 a 6900, già sulla cresta che ci dovrebbe poi portare in cima. La sveglia suona alle 03:00, guardo fuori dalla tenda e non vedo le stelle, guardo meglio e non vedo proprio niente: la visibilità è azzerata e una neve sottile mi riempie la faccia tra le folate di vento. Il white out continuerà fino alle 11:30 quando d'improvviso la perturbazione passa e diventa tutto sereno, ma la comunicazione radio che Loscia, il mio compagno di avventura, ha con il campo base non lascia speranza: davanti a noi si prospettano cinque giorni di molto brutto tempo. Così facciamo lo zaino il più velocemente che possiamo e scendiam. Partiamo alle 12:00, alle 20:30 montiamo la tenda al C1, ad una quota di 4400 alla base dell'icefall. Un'altra giornata di fatica per portare a casa la pelle
Alle 11:30 il cielo si libera e dalla nostra tenda vediamo la cima del Pobeda, c'è perfino l'arcbaleno



Il 29 luglio, sopra l'icefall procediamo lentamente sulle pendici del Pobeda, apro la strada sprofondando nella neve oltre il  ginocchio. La giornata comunque è bellissima e il Khan Tengri si offre in tutto il suo splendore
I








Il Pobeda visto dalla cima del Khan Tengri

Il 28 luglio partiamo per il Pobeda, percorriamo i dodici km che separano il campo base dall'icefall in 4 ore e piazziamo la tenda

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