Il 31 luglio sarebbe stato il giorno della cima del tentativo di cima del Pobeda, siamo al nostro C3 a 6900, già sulla cresta che ci dovrebbe poi portare in cima. La sveglia suona alle 03:00, guardo fuori dalla tenda e non vedo le stelle, guardo meglio e non vedo proprio niente: la visibilità è azzerata e una neve sottile mi riempie la faccia tra le folate di vento. Il white out continuerà fino alle 11:30 quando d'improvviso la perturbazione passa e diventa tutto sereno, ma la comunicazione radio che Loscia, il mio compagno di avventura, ha con il campo base non lascia speranza: davanti a noi si prospettano cinque giorni di molto brutto tempo. Così facciamo lo zaino il più velocemente che possiamo e scendiam. Partiamo alle 12:00, alle 20:30 montiamo la tenda al C1, ad una quota di 4400 alla base dell'icefall. Un'altra giornata di fatica per portare a casa la pelle
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Alle 11:30 il cielo si libera e dalla nostra tenda vediamo la cima del Pobeda, c'è perfino l'arcbaleno |
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Il Pobeda visto dalla cima del Khan Tengri |
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Il 28 luglio partiamo per il Pobeda, percorriamo i dodici km che separano il campo base dall'icefall in 4 ore e piazziamo la tenda |
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